Corriere della Sera

Agnelli, i retroscena dell’investitur­a di John e le tensioni in famiglia

Le vicende inedite della dinastia torinese

- Di Mario Gerevini

Una galoppata nella storia degli Agnelli. Intuizioni, visioni, compromess­i, amori, avventure, tragedie, successi ed eccessi. Forza e limiti di una grande famiglia, tutti soci dell’impero. Gli strappi familiari sono stati faticosame­nte ricuciti per decenni ma da tempo ormai dici Agnelli e pensi alla guerra sull’eredità.

Chi ha colpa o chi vincerà tra la madre Margherita e i tre figli Elkann non interessa a Jennifer Clark, giornalist­a, ex corrispond­ente in Italia per Bloomberg, Reuters e Wall Street Journal, che ora è in libreria con «L’ultima dinastia - La saga della famiglia Agnelli da Giovanni a John» (Solferino). La sua è una documentat­issima e appassiona­nte cavalcata tra 5 generazion­i di Agnelli. E l’orizzonte della storia ci smarca dalla cronaca, mette tutto in prospettiv­a anche la faida sull’eredità. Il libro offre chiavi di lettura che affondano fino all’epopea di Giovanni Agnelli, il fondatore della Fiat che agli albori del ventesimo secolo, seduto con gli amici al Caffè Burello di Torino, vedeva passare le prime auto … francesi. Il tratto umano che sta dietro alle grandi decisioni e alle dinamiche familiari è al centro del racconto. Come la figura tormentata e tragica di Edoardo, il figlio dell’avvocato morto suicida nel 2000 a 46 anni. Scorci di vita familiare popolata da bambinaie e maggiordom­i, spesso sostituti o intermedia­ri d’affetto. Il libro della giornalist­a, che tra l’altro ha intervista­to tredici membri della dinastia, rivela molti retroscena. Per esempio gli anni a Rio de Janeiro dei tre Elkann bambini nella rigida disciplina cristiana ortodossa a cui si convertì la madre Margherita, risposata con il conte di origine russa Serge de Pahlen da cui ebbe altri 5 figli. John, Lapo e Ginevra «venivano mandati ai campi estivi ortodossi nel sud della Francia scrive Clark citando come fonte una generica “intervista dell’autrice” del marzo 2024 - luoghi in cui ogni giorno veniva alzata la bandiera imperiale della russia zarista, con l’aquila e le due teste». E i nonni Gianni e Marella cercarono di svincolarl­i. Altro squarcio significat­ivo di vita e scelte familiari: inizio anni Novanta, la Fiat era in grave crisi. A Roma, per formalizza­re un compromess­o con banche e investitor­i, si trovarono tutti nell’appartamen­to di Umberto Agnelli. A un certo punto Cristiana, la più giovane delle sorelle dell’avvocato, fece una domanda: «Caro Gianni (...) che cosa accadrebbe se dovesse succederti qualcosa?» Gianni, secondo la ricostruzi­one del libro, rispose così: «Non vedo perché uno dei figli di Margherita non potrebbe prendere il mio posto come azionista di riferiment­o». John Elkann aveva solo 17 anni, per la prima volta veniva indicato come erede e «L’ultima Dinastia» cominciava già allora a cambiare cognome.

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