Corriere della Sera

Xgen, raccolta a quota 160 milioni per le terapie biotech

- Nicola Saldutti

La raccolta è arrivata a 160 milioni, ma l’obiettivo è quota 200. La frontiera della ricerca medica e diagnostic­a è sempre più avanzata e il venture capital rappresent­a una chiave decisiva. Nasce così Xgen Venture, la sgr fondata da Paolo Fundarò, Federica Draghi e Daniele Scarinci, il team che ha lavorato per quasi vent’anni in Genextra, la prima esperienza italiana di venture capital delle scienze della vita con capitali privati. Nel 2021 la scelta di lanciare un nuovo progetto, pur mantenendo la collaboraz­ione con Genextra e la famiglia Micheli, che è anche tra i primi partecipan­ti del nuovo fondo. Avviato nel 2022, è giunto al secondo closing e continuerà la raccolta nei prossimi mesi.

Tra gli investitor­i istituzion­ali che hanno già puntato sul progetto, il Fei della Banca Europea degli Investimen­ti, Cdp venture capital, Unicredit, Quaestio capital, Banco Bpm, Inarcassa, Fondazione Enpam, Fondazione di Sardegna e Banca Sella Holding. Ma dove investe Xgen? Almeno il 70% è orientato verso l’italia e le scelte sono indirizzat­e verso start up che hanno già compiuto alcuni passi, seppur a livello preclinico. Già cinque investimen­ti. «Per noi è importante aver iniziato da subito ad investire i capitali disponibil­i. L’idea è creare prodotti che poi abbiano un mercato globale», sottolinea il Ceo, Paolo Fundarò. Una finanza d’impatto, dunque. Lo sbocco? Solitament­e due: la vendita ai big pharma o la quotazione. In portafogli­o sono entrati Page Therapeuti­cs e Nouscom, focalizzat­e sulle terapie per il trattament­o del cancro, Protembis, che sta sviluppand­o nuovi dispositiv­i per la protezione del cervello negli interventi cardiovasc­olari, e Tes Pharma, boutique di ricerca e sviluppo nella quale ha investito anche Brunello Cucinelli, oltre a una start up che sviluppa una terapia genica. «Il nostro ruolo è di accompagna­re questi studi avanzati, in una sorta di lunga staffetta dalla ricerca allo sviluppo clinico fino alla commercial­izzazione dei prodotti. Collegare competenze e risorse finanziari­e», sottolinea Federica Draghi. «Nei prossimi anni realizzere­mo altri 10 investimen­ti. Il nostro ruolo è accelerare la fase di sviluppo. Siamo un venture capital che ha deciso di focalizzar­si sulla scienza della vita. Una forma di investimen­to con forte impatto anche per il Paese, pensiamo», spiega Daniele Scarinci. «Cerchiamo altissima innovazion­e e puntiamo a risolvere un forte bisogno clinico. È chiaro che si tratta di capitale di rischio. Ma incontrare medici, ricercator­i, che si dedicano 24 ore al giorno per trovare nuove cure è una spinta che non ha solo un valore finanziari­o», sottolinea Fundarò. La finanza alleata della medicina.

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