Xgen, raccolta a quota 160 milioni per le terapie biotech
La raccolta è arrivata a 160 milioni, ma l’obiettivo è quota 200. La frontiera della ricerca medica e diagnostica è sempre più avanzata e il venture capital rappresenta una chiave decisiva. Nasce così Xgen Venture, la sgr fondata da Paolo Fundarò, Federica Draghi e Daniele Scarinci, il team che ha lavorato per quasi vent’anni in Genextra, la prima esperienza italiana di venture capital delle scienze della vita con capitali privati. Nel 2021 la scelta di lanciare un nuovo progetto, pur mantenendo la collaborazione con Genextra e la famiglia Micheli, che è anche tra i primi partecipanti del nuovo fondo. Avviato nel 2022, è giunto al secondo closing e continuerà la raccolta nei prossimi mesi.
Tra gli investitori istituzionali che hanno già puntato sul progetto, il Fei della Banca Europea degli Investimenti, Cdp venture capital, Unicredit, Quaestio capital, Banco Bpm, Inarcassa, Fondazione Enpam, Fondazione di Sardegna e Banca Sella Holding. Ma dove investe Xgen? Almeno il 70% è orientato verso l’italia e le scelte sono indirizzate verso start up che hanno già compiuto alcuni passi, seppur a livello preclinico. Già cinque investimenti. «Per noi è importante aver iniziato da subito ad investire i capitali disponibili. L’idea è creare prodotti che poi abbiano un mercato globale», sottolinea il Ceo, Paolo Fundarò. Una finanza d’impatto, dunque. Lo sbocco? Solitamente due: la vendita ai big pharma o la quotazione. In portafoglio sono entrati Page Therapeutics e Nouscom, focalizzate sulle terapie per il trattamento del cancro, Protembis, che sta sviluppando nuovi dispositivi per la protezione del cervello negli interventi cardiovascolari, e Tes Pharma, boutique di ricerca e sviluppo nella quale ha investito anche Brunello Cucinelli, oltre a una start up che sviluppa una terapia genica. «Il nostro ruolo è di accompagnare questi studi avanzati, in una sorta di lunga staffetta dalla ricerca allo sviluppo clinico fino alla commercializzazione dei prodotti. Collegare competenze e risorse finanziarie», sottolinea Federica Draghi. «Nei prossimi anni realizzeremo altri 10 investimenti. Il nostro ruolo è accelerare la fase di sviluppo. Siamo un venture capital che ha deciso di focalizzarsi sulla scienza della vita. Una forma di investimento con forte impatto anche per il Paese, pensiamo», spiega Daniele Scarinci. «Cerchiamo altissima innovazione e puntiamo a risolvere un forte bisogno clinico. È chiaro che si tratta di capitale di rischio. Ma incontrare medici, ricercatori, che si dedicano 24 ore al giorno per trovare nuove cure è una spinta che non ha solo un valore finanziario», sottolinea Fundarò. La finanza alleata della medicina.