Corriere della Sera

«Io e il fantasma di papà Marcello»

Chiara Mastroiann­i: sul set sono stata invasa dallo spirito di mio padre, non l’ho imitato

- Da uno dei nostri inviati Stefania Ulivi

«Non è un’imitazione, piuttosto un’evocazione. Mi sono lasciata invadere da mio padre, possedere da un fantasma ma in modo felice. Il regista mi ha regalato la possibilit­à di ritrovare delle sensazioni conosciute e farle ritrovare allo spettatore. È un film molto proustiano. Chiunque abbia perso una persona cara si dice: se tornasse, se potessi ancora parlargli... Chi non si è tenuto la vecchia giacca di qualcuno, un anello, un oggetto? Come se potesse ancora esistere attraverso quei piccoli dettagli». Più una seduta di spiritismo che di psicoanali­si: mette le mani avanti, sorridente e rilassata Chiara Mastroiann­i il giorno dopo la proiezione in concorso di Marcello mio. Pronta a prendere in giro il suo regista e amico Honoré (sono alla settima collaboraz­ione): «Dice che capisce l’italiano ma non è vero. Non ne può più di noi». Scherza con la madre Catherine Deneuve, con cui ha condiviso l’avventura del film (in sala da oggi con Lucky Red).

Se è stato una sorta di esorcismo, si vede che per lei ha funzionato. «Mi ha divertito l’audacia del progetto. Non siamo in un biopic. È un’opera di fantasia. Come si fa a incarnare un fantasma? Per fortuna che c’è Honoré, è tutto uscito dalla sua capoccia e io mi sono fidata. Il film dà la sensazione del privato ma per noi è finzione totale».

Il film comincia sulle note di Mi sono innamorato di te di Tenco inizia con Chiara vestita da Anita Ekberg, cascata di boccoli dorati, abito nero e galoche, alle prese con le bizze di una regista per uno spot nella fontana di Saint-sulpice. La mattina dopo, vede nello specchio il suo viso che si mescola a quello del padre. (Nella realtà Mastroiann­i, di cui in settembre ricorre il centenario della nascita, è morto quando lei aveva 24 anni, nel 1996). «Ho la testa di papà» dice alla madre che le è piombata in casa. «Non hai niente di me, sei tutta Mastroiann­i» rilancia Catherine. Arriva sul set del film che sta girando per Nicole Garcia con Fabrice Luchini e la regista le fa le pulci: «Speravo recitassi più Mastroiann­i che Deneuve, più Marcello che Catherine». Da quel momento, Chiara diventa Marcello, vuole farsi chiamare da tutti così. Abbandona la sua vita e si cala in quella di lui («Mi piace sparire», forse una delle battute più sincere del film) in un viaggio che da Parigi arriva a toccare l’italia, Formia e Roma, Fontana di Trevi compresa.

Con il gioco delle somiglianz­e, dice, ha fatto i conti da tempo. «Succede in tutte le famiglie, assomiglia più a un genitore o all’altro». A lei un po’ di più. «Da giovane forse mi ha pesato, volevo smarcarmi, poi ho capito che sarebbe stato così per tuta la vita. Ho trovato una mia tranquilli­tà, ci ho fatto pace. Vabbé, mi sono detta: abbozza. Anzi, è un modo di rispondere senza parlare di me. Cosa che non amo e non so fare».

L’eredità di cui va fiera, da parte di entrambi, è il senso dell’umorismo. «Se non si ride siamo fritti. Il film è pieno di autoironia. Non c’è nulla di distante, freddo, tanto più nel raccontare mio padre che era così vicino alle persone. Nemmeno compiacime­nto. È un omaggio al mestiere di attore, alla loro capacità di reinventar­si». Nel suo caso anche come cantante con una cover di Una storia importante di Eros Ramazzotti a un concerto del suo ex (nella realtà) Benjamin Biolay. «Con il pubblico vero, ho avuto paura ma cantare è la cosa più bella».

Mi ha divertito l’audacia del progetto Non è una classica biografia È un’opera di fantasia

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 ?? ?? Allo specchio Chiara Mastroiann­i, 51 anni, in «Marcello mio». Nel film recita anche la madre Catherine Deneuve
Allo specchio Chiara Mastroiann­i, 51 anni, in «Marcello mio». Nel film recita anche la madre Catherine Deneuve

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