Il giurista vicino al Papa per tre volte magnifico che inseguiva la svolta di un ateneo «creativo»
La prima nomina nel 2013. Gli altri ruoli di prestigio
MILANO Una carriera ricca di ruoli prestigiosi e riconoscimenti sia nel mondo accademico sia in quello delle imprese.
Il rettore Franco Anelli era nato a Piacenza il 26 giugno 1963, dove si era diplomato al liceo scientifico «Lorenzo Respighi». Il giovane Anelli aveva poi conseguito la laurea in giurisprudenza alla Cattolica di Milano nel 1986 con una votazione di 110 e lode e una tesi dal titolo «La risarcibilità dei danni derivanti dalla lesione degli interessi legittimi», relatore il professor Piero Schlesinger. In seguito si era impegnato per il dottorato di ricerca in diritto commerciale presso lo stesso ateneo nel 1992. Anelli era diventato professore associato di Istituzioni di Diritto privato a Economia e commercio nel 1993, e quindi professore straordinario nella facoltà di Giurisprudenza dell’università di Parma nel 1996. Dopo questa parentesi aveva fatto ritorno in Cattolica nel 1997, come ordinario di Istituzioni di Diritto privato presso la facoltà di Giurisprudenza. Nel 1998 diventa avvocato cassazionista. È stato professore ordinario di diritto civile presso la sede di Piacenza della Cattolica fino al 2012. Il primo gennaio 2013 è stato nominato rettore dell’ateneo milanese dove al contempo ha ricoperto il ruolo di docente di diritto privato. Nel 2020 è stato rieletto per il suo terzo e ultimo mandato.
Franco Anelli aveva anche un profondo legame con Roma: il 13 maggio 2022 Papa Francesco lo aveva eletto consultore della Congregazione per l’educazione cattolica e, ancora, faceva parte del consiglio di amministrazione della Fondazione policlinico universitario Agostino Gemelli Irccs, presieduta da Carlo Fratta Pasini.
Nel suo triplice mandato da rettore Anelli aveva amministrato la Cattolica affrontando le sfide dell’ateneo soprattutto con uno sguardo sul futuro, come sottolineava lui stesso: «Dobbiamo essere creativi nelle soluzioni ai problemi che la contemporaneità della didattica ci pone; questo ci chiedono i ragazzi, questo è il nostro obiettivo: preparare studenti capaci di elaborare un pensiero critico. Colti, quindi immuni da stereotipi». Questo il suo pensiero per guidare l’università Cattolica per tre mandati: 5 sedi, 40mila iscritti, 12 facoltà per l’ateneo nato da un’idea di padre Agostino Gemelli e da un gruppo di intellettuali convinti della necessità di riportare i cattolici nel dibattito culturale del Paese.
Anche la «rotta» sulla didattica nelle sue idee era chiara: «Per capire cosa e come insegnare occorre una nuova interpretazione del reale: il 900 è finito, quel modello lascia spazio a una società fondata sul digitale, su nuovi processi decisionali e su un nuovo accesso alle cariche politiche. Tante realtà che vanno comprese». Anche la missione dell’ateneo segue questa logica secondo il suo pensiero: «Gli atenei sono luogo di “elaborazione” del sapere ma sono anche spazi di creatività e questo significa fare un passo in più rispetto al “mantra” dell’innovazione. Viviamo in un mondo che cambia: modificandosi la realtà si modifica quello che è necessario sapere. Dobbiamo capire come combinare l’offerta formativa per dare preparazioni più originali ed efficaci».
Fra gli impegni extra-accademici di Anelli figuravano le cariche di vice-presidente della Fondazione E4impact e della Banca Cesare Ponti. Era anche membro del Consiglio di amministrazione di Avvenire Nuova Editoriale Italiana Spa che edita l’omonimo quotidiano; Fai-fondo Ambiente Italiano; Mater Olbia S.P.A e membro del Board of Directors dell’associazione Robert F. Kennedy Foundation of Italy Onlus e del Consiglio Direttivo della Fondazione Ambrosianeum. È stato curatore, insieme a Carlo Granelli, del manuale di Diritto privato Torrente-schlesinger.
Nei giorni scorsi, era iniziata la procedura per la nomina del suo successore per il quadriennio 2024-2028 alla guida dell’ateneo. Il Senato accademico, convocato per il prossimo 17 giugno, dovrà comporre una rosa di cinque nominativi fra quelli indicati dalle dodici facoltà e poi sottoporli al consiglio di amministrazione; il 24 luglio il cda procederà alla nomina del nuovo rettore.