Venduto «Dal Bolognese», caro a politici e vip
Roma, il patron dello storico ristorante in piazza del Popolo: «Troppo degrado»
Avanti il prossimo, ma sarà difficile far digerire alla clientela più affezionata la mancanza di Alfredo Tomaselli, il patron del ristorante Dal Bolognese, che ha annunciato di aver venduto lo storico locale in piazza Del Popolo, a Roma. «I miei figli si sono innamorati di Milano, mi hanno convinto loro e ho fatto bene a dargli retta», dice al Corriere Tomaselli, figlio di quell’ettore che rilevò il ristorante rientrando dal Marocco e lo ha fino ad oggi gestito con occhio allenato, abituato a ricordare nomi, cognomi, posti a tavola preferiti. Un colpo duro che la nomenklatura romana, da sempre «attovagliata» in piazza del Popolo, viziata con piattini di mortadella al velo prima del famoso carrello di bolliti misti e dei tagliolini al culatello di zibello. L’alta società romana e i Capi di Stato in questi anni si sono mischiati senza snobismi al carrozzone di soubrette a caccia di partiti e paparazzi, attorucoli e divi del cinema.
Un mix di mondi diversi e felici di coesistere, milionari e intellettuali squattrinati, quando ancora i tortellini, nel menu del 1966, costavano 300 lire. È stato il ritrovo di Moravia e Schifano, poi sono arrivati i nababbi: Khashoggi e Gianni Agnelli che ordinava le insalate. I politici, da Berlusconi (cenava fuori) a Schroeder, da Mastella appassionato di mozzarelle a Bossi, ottima forchetta. E le donne, le più belle: Jackie Kennedy, Sophia Loren, Marina Ripa di Meana, pazza di Franco Angeli.
Adesso la famiglia Tomaselli cede lo scettro romano, con buona pace di chi non si sente a casa se in sala con c’è Alfredo. «Prima o poi ci si dimentica di tutti, si abitueranno», sdrammatizza il ristoratore. E il figlio Ettore, terza generazione, spiega: «Resistere al degrado di Roma, la piazza invasa da manifestazioni, popolata da ladruncoli, era diventato troppo faticoso». Il locale è stato venduto a Martino Benvenuti, «una persona perbene, giovane e con molta energia. Ho lasciato Dal Bolognese in buone mani», dice Alfredo Tomaselli. Qualcuno insinua che dietro ci sia il successo dell’insegna milanese, inaugurata nel 2005. Lo lasciano intendere gli stessi proprietari: «Milano è una città vivace, dove gira il denaro e dove ci divertiamo di più». La rivincita dei danee sulle stanze del potere? Il sorpasso della capitale economica su Roma capitale? Fatto sta che i clienti ora chiameranno il loro ristoratore preferito alla maniera di Giorgio Gaber: «l’alfredo».