«Per La7 momento magico Terza rete in prime time»
Cairo al Festival della tv di Dogliani: nessun polo con il Nove
DOGLIANI (CUNEO) Il terzo polo (spoiler, non c’è nessuna possibilità di vedere un’alleanza con Warner Bros. Discovery), il rapporto con Mentana («Ha fatto benissimo»), gli ottimi risultati di La7 a maggio (è la terza rete). Al Festival della Tv in corso a Dogliani — oltre 120 ospiti in tre giorni, oggi sul palco Lucio Presta, Paola Perego, Floris, Fagnani con Giletti; domani Mentana, Araimo, Zingaretti e Formigli — Barbara Palombelli ha intervistato Urbano Cairo tra ricordi personali (la riconoscenza per Berlusconi per l’opportunità che gli ha dato quando ancora faceva l’università) e scenari futuri.
Inevitabile. Si parla di tv, con il Nove, il canale del gruppo Warner Bros. Discovery, che punta sull’intrattenimento: «Hanno fatto buone cose con Fazio e Crozza, ora hanno preso Amadeus. La competizione fa bene al sistema. Ma voglio sottolineare che per noi questo è l’anno in assoluto più bello. A maggio siamo la terza rete in prime time, solo dietro a Rai1 e Canale 5, è un momento magico». Un terzo polo con La7 e il Nove «alleati» però è fantascienza: «Siamo totalmente indipendenti, non abbiamo nessun tipo di connessione».
Barbara Palombelli sostiene che La7 sia una rete antigoverno, la domanda che ne consegue è diretta: è una scelta di mercato o ideologica? «Io do sempre grande libertà ai miei direttori, ai miei conduttori, a ogni giornalista — spiega il presidente di Rcs —. Il mio credo come editore è lasciare spazio agli stimoli di tutti quelli che hanno idee: saranno gli spettatori e i lettori — nel caso del Corriere —a farsi un’opinione. L’importante è che non ci sia un pensiero unico, ma tante visioni diverse. La dialettica è importante, il dibattito e il confronto sono fondamentali». Anche la libertà di litigare?, punge la giornalista riferendosi alla lite tra Enrico Mentana e Lilli Gruber. «È successo, ho detto quello che pensavo ed entrambi hanno sottoscritto le mie parole». Nessuna frizione però con il direttore del Tgla7, anzi: «Il suo contratto scade a fine anno, è a La7 da tanto tempo, ha fatto benissimo e abbiamo un bel rapporto. Mi farebbe piacere andare avanti insieme».
Se il successo di La7 in fondo è «semplice» («rispondiamo all’interesse delle persone e al desiderio di approfondimento»), gli scenari futuri del giornalismo «di carta» non devono preoccupare: «È vero che le edicole si riducono, erano 30 mila e oggi sono 22 mila, ma si tratta di numeri ancora importanti. Le edicole sono comunque tante e svolgono una distribuzione capillare. Credo che i giornali, anche
Il futuro di Mentana L’editore: «Ha fatto benissimo, mi farebbe piacere andare avanti insieme»
quelli popolari, abbiano ancora un bel futuro».
Il tema si lega. Chiede ancora Palombelli: dobbiamo avere paura dell’intelligenza Artificiale? Il ragionamento è articolato, non c’è bianco o nero: «Alcune cose potranno essere fatte più velocemente e in modo più efficiente, ma ne nasceranno di diverse che saranno sempre fatte dalle persone. La tecnologia e il progresso non si possono fermare. Basti pensare che una volta c’erano solo i giornali di carta e in tv passavano solo tre canali. È un sistema diverso, che ha creato nuovi lavori. Anche per L’AI dobbiamo pensare positivo».