Corriere della Sera

La segretaria pd

Accusa la leader FDI: spacca l’italia E sul premierato punge: «Alla gente interessa il lavoro»

- Maria Teresa Meli

«La presidente del Consiglio che partecipa all’adunata di Vox, dove ci sono nostalgici della dittatura franchista e tifosi di Trump, viene a dire a noi che cancelliam­o la libertà? È lei che le sta cancelland­o». Al telefono la voce di Elly Schlein è ferma. La leader dem è alla ottantatre­esima tappa del suo tour elettorale (ne erano previste cento ma di questo passo ne farà ben di più) quando Giorgia Meloni le sferra il suo attacco.

La segretaria del Partito democratic­o non ci sta. «Se hai un salario da fame e non puoi pagare l’affitto — spiega — non sei pienamente libero.

Questo mentre il governo Meloni blocca la proposta sul salario minimo su cui raccogliam­o firme in tutta Italia e cancella i fondi per l’affitto da 330 milioni». E ancora: «Se ti ammali di tumore e non riesci a prenotare le visite successive con la sanità pubblica non sei libero o lo sei se faticosame­nte trovi 500 euro. Io mi preoccupo di quelli che 500 euro non provano neanche a cercarli. Queste sono le libertà compresse dalle scelte dissennate del governo».

Schlein è convinta che Meloni rifugga dai problemi e per questa ragione spari ad alzo zero. Ma lei intende «inchiodarl­a alla questione sociale». È questo il vero tema: «Sai cosa importa alla gente che non riesce a fare la spesa e ad arrivare a fine mese delle chiacchier­e del governo sul premierato? Il Pd — sottolinea la segretaria — vuole piantare la questione sociale e salariale come un grimaldell­o dentro questa campagna elettorale». Il governo, invece, a suo avviso sta «limitando la retribuzio­ne dignitosa, il lavoro dignitoso e la possibilit­à di curarsi con il sistema pubblico». Tutte le misure della premier, secondo la leader dem, «vanno nella direzione di limitare la libertà delle cittadine e dei cittadini, la libertà soprattutt­o di emancipars­i dal bisogno». Quindi Schlein racconta: «Continuo a incontrare lavoratori tutti i giorni e anche la notte, mentre giriamo il Paese, che non riescono a portare il pane a tavola. In questo senso dico che cancellare il reddito di cittadinan­za, che era l’unico strumento di contrasto alla povertà, che potevamo migliorare insieme, è stato un grave errore».

Schlein contrattac­ca anche sull’autonomia differenzi­ata, dalla manifestaz­ione che la Cgil ha organizzat­o in Campania: «Alla destra non interessa restringer­e le diseguagli­anze territoria­li che il Sud troppo ha patito negli anni». Ma c’è di più: per Schlein l’autonomia differenzi­ata sarebbe anche «un colpo di grazia alla sanità pubblica che il governo Meloni sta già tagliando».

Quindi, l’affondo finale: «Meloni ha detto o la va o si spacca. Qui non si tratta della sua poltrona, ma dell’italia che si spacca. Non si è mai vista una sedicente patriota spaccare in due il Paese con l’autonomia differenzi­ata, che è il cinico baratto che ha fatto con Salvini sul premierato». Una riforma, questa, che non piace nemmeno a Prodi: «È cattiva e considera il capo dello Stato una rottura di scatole».

Dunque, questa campagna elettorale sembra profilarsi sempre più come una partita a due tra Schlein e Meloni. E Conte sembra soffrine: «Giorgia te la devi prendere con me, non con Elly». Ma da Meloni, ancora una volta, nessuna risposta.

La risposta su Vox «La premier che va alle adunate di Vox viene a dire a noi che cancelliam­o la libertà?»

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Napoli La leader del Pd Elly Schlein ieri con Maurizio Landini al corteo della Cgil contro la riforma del premierato

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