Corriere della Sera

I 50 mila bambini con il Papa «La pace è sempre possibile»

Alla Giornata mondiale anche Zero, Buffon e Banfi. Oggi Benigni a San Pietro

- Di Gian Guido Vecchi

CITTÀ DEL VATICANO Distribuis­ce caramelle pescandole da un grande cesto, gioca con i cappellini, abbozza pure un calcio al pallone nonostante il dolore al ginocchio, lui che è un appassiona­to e da ragazzino, a Buenos Aires, aveva giocato nello stesso barrio di Alfredo Di Stefano. È un giorno di festa e Francesco si mostra sereno, per la prima giornata mondiale dei bambini ne sono arrivati a decine di migliaia da 101 Paesi del mondo, all’olimpico, con gli adulti che li accompagna­no si calcolano cinquantam­ila persone.

Eugenia viene da Kharkiv, Ucraina, e racconta la sua paura delle bombe. Victor da Betlemme parla del muro, «a volte ci sembra di soffocare, soprattutt­o quando chiudono le porte per uscire, che chiamano check-point». Riccardo, un bimbo rom di Scampia, chiede: «Come si fa ad amare tutti?». Il Papa li ascolta, risponde alle domande, e quando il nicaraguen­se Luis Gabriel gli chiede perché alcune persone non hanno casa né lavoro, invita tutti a fare silenzio e a pregare, «non sento il silenzio, più silenzio, più silenzio». Perché il dolore innocente non ha una riposta, resta solo la preghiera.

Al mattino Francesco ha ricevuto una trentina di bambini arrivati per lo più da zone di guerra. Si è commosso davanti ai piccoli pazienti ucraini dimessi dall’ospedale di Leopoli, «terribile», alcuni di loro avevano mutilazion­i e segni di ferite, i genitori erano stati uccisi.

In passato Bergoglio ha citato spesso I fratelli Karamazov di Fëdor Dostoevski­j, la rivolta di Ivan: «Se la sofferenza dei bambini servisse a raggiunger­e la somma delle sofferenze necessaria all’acquisto della verità, allora io dichiaro fin d’ora che tutta la verità non vale un simile prezzo». Eppure bisogna sperare, per questo il Papa ha voluto questa giornata: «È vero che la pace è sempre possibile? Cosa pensate voi? Non sento!», e i ragazzini gridano «sì» mentre Francesco li rassicura e ripete: «Sì, la pace è sempre possibile». Si tratta di «aprire il cuore dei grandi» e proprio loro sono in grado di riuscirci: «Voi bambini potete fare una vera rivoluzion­e con queste domande e con queste inquietudi­ni, costruire un mondo migliore». Una bimba indonesian­a gli chiede quale miracolo farebbe, se potesse, e Bergoglio: «È facile: che tutti i bambini abbiano il necessario per vivere, per mangiare, per giocare, per andare a scuola».

Stamattina la «Gmb» si concluderà con la Messa in piazza San Pietro e venti muniti di monologo finale di Roberto Benigni, dopo l’angelus. Secondo padre Enzo Fortunato, coordinato­re dell’iniziativa, ci saranno centomila persone.

Nel pomeriggio allo stadio, tanti artisti e sportivi hanno contribuit­o spettacolo, da Lino Banfi, Renato Zero e Al Bano a Gigi Buffon, che ha portato al Papa il pallone per il calcio d’inizio di una partita fra ragazzini. E c’era il regista Matteo Garrone con i protagonis­ti del film Io capitano, nel quale ha raccontato l’odissea dei migranti attraverso l’africa e il Mediterran­eo. Allo stadio, del resto, erano presenti bambini arrivati in Italia grazie ai corridoi umanitari.

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(Ansa/fabio Frustaci) Insieme Papa Francesco scherza con alcuni piccoli partecipan­ti alla Giornata mondiale dei Bambini all’olimpico di Roma
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 ?? ?? All’olimpico A destra, Gianluigi Buffon consegna al Papa il pallone per la partita tra bambini. A sinistra, l’intervento di Lino Banfi e il pubblico sugli spalti
All’olimpico A destra, Gianluigi Buffon consegna al Papa il pallone per la partita tra bambini. A sinistra, l’intervento di Lino Banfi e il pubblico sugli spalti

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