Corriere della Sera

Meloni, il video su La7 e «i salotti radical chic» Mentana: venga, l’abbiamo invitata

- DAL NOSTRO INVIATO Renato Franco

«Il confronto in tv tra Schlein e Meloni? Non escludo di farlo, non è ancora finito il tempo». Enrico Mentana, ospite al Festival della Tv di Dogliani, lascia aperte le porte di La7 a un dibattito che in molti vorrebbero poter vedere. Il tempo non è ancora scaduto. «Per giovedì e venerdì 6 e 7 giugno ho invitato tutti i leader rispettiva­mente di seconda fascia e di prima fascia, teoricamen­te c’è l’invito aperto per venerdì — l’ultima sera di campagna elettorale — per Meloni, Schlein, Conte, Salvini, Tajani, Fratoianni. Loro lo sanno e deciderann­o cosa fare. Io non escludo che si faccia».

In attesa di capire come finirà, fa già discutere il videomessa­ggio autogestit­o a disposizio­ne di ogni partito per la campagna sul voto europeo. La scelta di Giorgia Meloni di rivolgersi direttamen­te ai telespetta­tori per rassicurar­li provocator­iamente sull’infondatez­za dei timori nei confronti suoi e del suo governo provoca più di qualche polemica. «Cari telespetta­tori di La7 è da un po’ che non ci si vede — esordisce Meloni —. Spero di trovarvi rincuorati per lo scampato pericolo della deriva autoritari­a, del collasso dell’economia, dell’isolamento dell’italia a livello internazio­nale. Perché mentre molti discutevan­o di questi fantasmi noi lavoravamo senza sosta per migliorare le condizioni dell’italia». Quindi elenca i risultati — positivi a suo dire — sul fronte dell’export, dello spread, dell’occupazion­e. Infine ancora una stoccata: «L’8 e 9 giugno non sono i salotti radical chic a parlare, ma il popolo, e quello del popolo da sempre è l’unico giudizio che ci interessa».

Urbano Cairo, editore di La7, interpella­to dall’ansa, dice: «Ovviamente non commento ciò che un politico dice nel suo spazio autogestit­o». Mentre Mentana sceglie l’ironia e rilancia: «Accolgo con un sorriso la battuta sui telespetta­tori di La7: se sente la loro mancanza la premier potrà incontrarl­i nella sera più importante della campagna elettorale, l’ultima, venerdì alle 21.30, visto che è stata invitata come gli altri leader». Lo spot di Meloni provoca anche le critiche dell’opposizion­e. «Non ho mai visto un presidente del Consiglio che schernisce un popolo per il solo fatto che sceglie a quale canale televisivo collegarsi» sottolinea la pentastell­ata Vittoria Baldino.

Se dal palco di Dogliani (intervista­to da Annalisa Cuzzocrea) Mentana aveva chiesto il confronto politico, allo stesso tempo è persuaso che questo abbia valore più «televisivo» che «strategico» perché «sono convinto comunque che non siano i duelli finali che spostano l’elettorato». Telemeloni sì o no? Lui ha le idee chiare: «La gente ragiona con la propria testa. La prova è che chi ha controllat­o la Rai, dal 1994, ha sempre perso le elezioni».

Infine un accenno al suo futuro. Il suo contratto scade a fine anno. Premette: «Ho un rapporto splendido con Cairo, per me è l’editore ideale, non mi ha mai detto cosa fare e cosa non fare». Quindi, pratico, elenca le sue tre opzioni: «O rinnovo, o vado ai giardinett­i perché a gennaio avrò 70 anni o se arriva il principe azzurro che mi offre mille miliardi e mi lascia libero magari ci faccio un pensiero».

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Tg La7 Giornalist­a Enrico Mentana, 69 anni, direttore del

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