«Montalbano mi stava fagocitando»
Al Festival della tv Zingaretti intervistato da Formigli: «Agli esordi dormivo negli hotel a ore»
DOGLIANI (CUNEO) È un viaggio tra biografia personale e passione politica quello tra Corrado Formigli (nel ruolo di intervistatore) e Luca Zingaretti, cresciuto alla Magliana («un mondo fatto di violenza e sopraffazione dove ho imparato a difendermi e a giostrarmela») e da ragazzo iscritto al Partito di Unità Proletaria per il Comunismo.
La politica ma anche il calcio, fino a quando la sua strada cambia con l’ingresso all’accademia di arte drammatica. Tanta gavetta: «Per risparmiare dormivo negli alberghi a ore, mangiavo o a pranzo o a cena, per un sacco di tempo ho fatto l’alabardiere e avevo solo tre battute». Ricorda i fischi a Venezia per Il Branco («pensavo sarebbe finita la mia carriera») e il successo di Montalbano («a un certo punto ho pensato di lasciare, il personaggio rischiava di fagocitarmi»). Formigli ha la battuta pronta: «Andavamo in onda anche noi al lunedì, con gli ascolti prendevo certe mazzate...».
Si è chiuso ieri il Festival della Tv a Dogliani e stimolato dalle domande di Aldo Cazzullo, Alessandro Araimo, ad di Warner Bros. Discover, ha raccontato le linee guida del canale Nove. Amadeus è un investimento centrale e strategico, mentre Fiorello è un talento ma difficile da inserire nel palinsesto, nessun progetto di terzo polo, nessuna possibilità di portare via alla Rai il Festival di Sanremo, più facile vedere un telegiornale in sinergia con la Cnn. Non si sottare al confronto soprattutto quando si parla di Amadeus: «È un investimento importante. Si parla di 230 appuntamenti in access prime time (la fascia oraria dalle 20.30 alle 21.30), oltre a due programmi in prime time per 16 serate». Condurrà i Soliti ignoti? «Chi lo sa. Stiamo valutando le opzioni per access e prime time. Lui ha in testa tante idee e non abbiamo deciso ancora su quale tipologie di programmi puntare. Sicuramente ci sarà qualcosa di legato alla musica che è una sua vocazione naturale. È tutto aperto. X Factor?
Non penso, Amadeus ha più attitudine alle novità». Con Fazio l’anno scorso e Amadeus quest’anno il Nove ha messo a segno i due colpi televisivi più importanti. Potrebbe arrivare anche Fiorello? «Non l’ho mai incontrato. Serve un progetto chiarissimo, lui stesso poi ha delle idee molto forti. Per me però è complicato inserirlo nel nostro palinsesto del Nove in questo momento storico. Per esempio il programma del mattino per noi non sarebbe economicamente sostenibile. Allo stesso tempo anche, che so, quattro serate in prime time non andrebbero bene: noi abbiamo bisogno di dare continuità ai nostri appuntamenti per attrarre investitori».
Il terzo polo non è nei loro orizzonti: «Il nostro è un sistema integrato che mette insieme la tv lineare, la distribuzione cinematografica, la piattaforma di streaming». Quanto all’informazione Araimo ricorda che il gruppo «ha in pancia anche la Cnn, qualsiasi investimento in informazione va discusso con Cnn».