Appalti, «vittoria» degli artigiani Spagnolli: pronti alla retromarcia
Il sindaco: se è possibile revocheremo la gara. Corrarati: occorre una riflessione profonda
Per venire incontro agli artigiani — che avevano minacciato azioni legali per il mancato frazionamento — il Comune potrebbe ritirare il maxiappalto per il servizio di pulizie. Lo conferma il sindaco Spagnolli: «Stiamo valutando con gli uffici tecnici quali sono gli spazi di manovra».
BOLZANO Per venire incontro agli artigiani il Comune potrebbe ritirare l’appalto per il servizio di pulizie. A confermare l’indiscrezione è lo stesso sindaco Luigi Spagnolli che ha dato mandato agli uffici di valutare se è possibile ritirare il bando da 1,5 milioni. Intanto la Cna pone la questione del tessuto imprenditoriale cittadino. «É vero che l’80 per cento degli appalti va a imprese locali tuttavia — nota il presidente Claudio Corrarati — di questo 80% la fetta che rimane all’economia di fondovalle è la più scarsa. Se il Comune non pensa alle sue imprese allora per le aziende di Bolzano diventerà veramente difficile».
La minaccia di indire azioni legali contro Comune e Provincia per due appalti non frazionati in lotti sembra aver portato qualche risultato. L’iniziativa della Cna infatti sembra aver smosso qualcosa soprattutto in Comune dove il sindaco Spagnolli ha chiesto agli uffici di verificare se è possibile ritirare la gara per la pulizia degli uffici. «Stiamo valutando insieme ai tecnici quali sono gli spazi di manovra» specifica il primo cittadino Gigi Spagnolli che ha già informato la Cna della sua iniziativa.
L’interessamento del sindaco fa senz’altro piacere alla Cna secondo cui la questione però non può essere liquidata con un generico impegno a valutare la fattibilità di una nuova gara, stavolta suddivisa in lotti per consentire anche alle piccole imprese di partecipare.
«L’interesse di Spagnolli è positivo anche se — mette in chiaro il presidente della Cna Claudio Corrarati — non si può far ricadere tutta la responsabilità sugli uffici. La questione degli appalti è politica e dunque deve essere la politica ad occuparsene, mi dispiace che nessuno dei candidati sindaco abbia voluto prendere posizione su una questione così delicata e importante».
Corrarati pone con decisione il tema della sopravvivenza delle piccole aziende del capoluogo che si ritrovano a dover fare i conti con una concorrenza sempre più serrata.
«É vero che l’80 per cento degli appalti vanno ad aziende locali tuttavia — aggiunge Corrarati — gli incarichi maggiori finiscono fuori provincia. Circa un terzo della spesa totale infatti è per appalti assegnati ad aziende non altoatesine. Tuttavia c’è una profonda differenza tra valle e fondovalle. Se nei comuni praticamente la totalità degli incarichi va ad aziende della valle a Bolzano c’è una grande concorrenza perchè non sono solo le aziende della città a concorrere per i lavori ma arrivano imprese da tutta la Provincia. Se vogliamo uno sviluppo equilibrato — aggiunge ancora Corrarati — allora dobbiamo anche chiederci quale è lo spazio per l’economia di fondovalle e come fare a tutelare questo comparto. C’è bisogno di una riflessione profonda sul nostro sistema di appalti».
La Cna cita anche l’esempio del quartiere Firmian, dove in un momento di crisi per l’edilizia locale, la maggior parte dei lavori è andato ad imprese extraprovinciali. «In pochi anni e su pochi ettari sono stati realizzati: un’asilo (Montessori), una scuola (Langer), il rifacimento della pavimentazione della piazza Montessori, l’avvio, poi interrotto, del Centro per gli anziani, l’interramento delle tubature per il teleriscaldamento. Tutte opere pubbliche, peraltro molto belle e funzionali, nemmeno una affidata ad imprese locali. Qualche domanda bisogna porsela. Le imprese della provincia di Bolzano non sono competitive? Hanno prezzi troppo alti? Lavorano male? Sono troppo avide?» si domanda Corrarati secondo cui una ragione potrebbe risiedere nel rispetto delle regole. «Le nostre aziende — conclude — sono ligie alle regole e spendono moltissimo in oneri accessori».