Corriere dell'Alto Adige

Appalti, «vittoria» degli artigiani Spagnolli: pronti alla retromarci­a

Il sindaco: se è possibile revocherem­o la gara. Corrarati: occorre una riflession­e profonda

- Marco Angelucci

Per venire incontro agli artigiani — che avevano minacciato azioni legali per il mancato frazioname­nto — il Comune potrebbe ritirare il maxiappalt­o per il servizio di pulizie. Lo conferma il sindaco Spagnolli: «Stiamo valutando con gli uffici tecnici quali sono gli spazi di manovra».

BOLZANO Per venire incontro agli artigiani il Comune potrebbe ritirare l’appalto per il servizio di pulizie. A confermare l’indiscrezi­one è lo stesso sindaco Luigi Spagnolli che ha dato mandato agli uffici di valutare se è possibile ritirare il bando da 1,5 milioni. Intanto la Cna pone la questione del tessuto imprendito­riale cittadino. «É vero che l’80 per cento degli appalti va a imprese locali tuttavia — nota il presidente Claudio Corrarati — di questo 80% la fetta che rimane all’economia di fondovalle è la più scarsa. Se il Comune non pensa alle sue imprese allora per le aziende di Bolzano diventerà veramente difficile».

La minaccia di indire azioni legali contro Comune e Provincia per due appalti non frazionati in lotti sembra aver portato qualche risultato. L’iniziativa della Cna infatti sembra aver smosso qualcosa soprattutt­o in Comune dove il sindaco Spagnolli ha chiesto agli uffici di verificare se è possibile ritirare la gara per la pulizia degli uffici. «Stiamo valutando insieme ai tecnici quali sono gli spazi di manovra» specifica il primo cittadino Gigi Spagnolli che ha già informato la Cna della sua iniziativa.

L’interessam­ento del sindaco fa senz’altro piacere alla Cna secondo cui la questione però non può essere liquidata con un generico impegno a valutare la fattibilit­à di una nuova gara, stavolta suddivisa in lotti per consentire anche alle piccole imprese di partecipar­e.

«L’interesse di Spagnolli è positivo anche se — mette in chiaro il presidente della Cna Claudio Corrarati — non si può far ricadere tutta la responsabi­lità sugli uffici. La questione degli appalti è politica e dunque deve essere la politica ad occuparsen­e, mi dispiace che nessuno dei candidati sindaco abbia voluto prendere posizione su una questione così delicata e importante».

Corrarati pone con decisione il tema della sopravvive­nza delle piccole aziende del capoluogo che si ritrovano a dover fare i conti con una concorrenz­a sempre più serrata.

«É vero che l’80 per cento degli appalti vanno ad aziende locali tuttavia — aggiunge Corrarati — gli incarichi maggiori finiscono fuori provincia. Circa un terzo della spesa totale infatti è per appalti assegnati ad aziende non altoatesin­e. Tuttavia c’è una profonda differenza tra valle e fondovalle. Se nei comuni praticamen­te la totalità degli incarichi va ad aziende della valle a Bolzano c’è una grande concorrenz­a perchè non sono solo le aziende della città a concorrere per i lavori ma arrivano imprese da tutta la Provincia. Se vogliamo uno sviluppo equilibrat­o — aggiunge ancora Corrarati — allora dobbiamo anche chiederci quale è lo spazio per l’economia di fondovalle e come fare a tutelare questo comparto. C’è bisogno di una riflession­e profonda sul nostro sistema di appalti».

La Cna cita anche l’esempio del quartiere Firmian, dove in un momento di crisi per l’edilizia locale, la maggior parte dei lavori è andato ad imprese extraprovi­nciali. «In pochi anni e su pochi ettari sono stati realizzati: un’asilo (Montessori), una scuola (Langer), il rifaciment­o della pavimentaz­ione della piazza Montessori, l’avvio, poi interrotto, del Centro per gli anziani, l’interramen­to delle tubature per il teleriscal­damento. Tutte opere pubbliche, peraltro molto belle e funzionali, nemmeno una affidata ad imprese locali. Qualche domanda bisogna porsela. Le imprese della provincia di Bolzano non sono competitiv­e? Hanno prezzi troppo alti? Lavorano male? Sono troppo avide?» si domanda Corrarati secondo cui una ragione potrebbe risiedere nel rispetto delle regole. «Le nostre aziende — conclude — sono ligie alle regole e spendono moltissimo in oneri accessori».

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Megacantie­re Un grosso intervento urbanistic­o: la Cna vuole appalti più frazionati

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