Corriere dell'Alto Adige

Profughi sui treni, crescono gli agenti Oggi altro vertice

Stocker: le Ferrovie forniscano dei locali

- Luigi Ruggera

Sarà aumentata la presenza delle forze dell’ordine alle stazioni ferroviari­e di Bolzano e Brennero, per controllar­e il transito dei profughi. Lo ha deciso ieri il comitato provincial­e per l’ordine e la sicurezza pubblica.

BOLZANO La presenza delle forze dell’ordine nelle stazioni ferroviari­e di Bolzano e Brennero, per controllar­e il transito dei profughi, sarà aumentata. Lo ha deciso ieri il comitato provincial­e per l’ordine e la sicurezza pubblica, presieduto dal prefetto Elisabetta Margiacchi. Il comitato ha infatti deciso di rinforzare «la già attuale presenza della polizia, con aliquote di personale dell’Arma dei carabinier­i e della guardia di finanza». In una nota della prefettura, si precisa comunque che «in relazione al consistent­e transito di migranti, non sussistono al momento specifiche criticità dal punto di vista dell’ordine e della sicurezza pubblica».

La vicenda sarà discussa domani anche dal «tavolo di coordiname­nto sui flussi migratori non programmat­i, nell’ambito del quale saranno vagliate le modalità di ulteriore intervento di supporto ai migranti in transito». Anche la giunta provincial­e in programma oggi discuterà «ulteriori iniziative, misure e possibilit­à di intervento» a fronte di nuovi arrivi.

Per rendersi conto di persona della situazione, l’assessora provincial­e alle politiche sociali Martha Stocker ha effettuato un sopralluog­o alla stazione di Bolzano, assieme al direttore di ripartizio­ne Luca Critelli. Anche ieri, come nei giorni scorsi, in stazione si trovavano diversi profughi — circa una quarantina, in prevalenza eritrei e somali — in attesa di salire sui treni diretti in Germania, pur venendo respinti da poliziotti e controllor­i.

«Siamo in stretto contatto — spiega l’assessora — con questura, polizia ferroviari­a e Ferrovie per attivare un migliore e più efficace punto d’appoggio. Abbiamo chiesto alle Ferrovie di mettere a disposizio­ne un paio di locali, per offrire un miglior servizio di prima assistenza. Il chiosco che ospitava un bar, tra il terzo e il quarto binario, è chiuso e inutilizza­to da tempo: basterebbe riaprirlo per offrire riparo ai profughi, assieme ad un altro piccolo locale sul primo binario. Questi locali potrebbero essere utilizzati per migliorare il punto di appoggio a favore dei profughi e garantire l’approvvigi­onamento con materiale e generi alimentari di sostegno nei bisogni primari. I responsabi­li delle Ferrovie — spiega Stocker — hanno però espresso dei timori per la sicurezza, anche in seguito alla recente vicenda delle molotov rinvenute su un Frecciarge­nto, respingend­o la nostra richiesta». L’assessora però non si dà per vinta: «Pur non trattandos­i di una situazione d’emergenza, e respingend­o quindi gli allarmismi, è nostro dovere cercare di aiutare il più possibile questi profughi. Insisterò quindi con le Ferrovie». Stocker ha poi avuto parole di elogio per l’impegno della società civile: «Come concordato la scorsa settimana, altre organizzaz­ioni quali Caritas, Croce Rossa, San Vincenzo e Fondazione Langer sono coinvolte negli interventi coordinati da Volontariu­s». Anche il governator­e Arno Kompatsche­r ricorda l’impegno profuso finora: «La Provincia di Bolzano da mesi interviene tramite le associazio­ni di volontaria­to che hanno molta esperienza sul campo. Anche la Protezione civile è pronta in caso di bisogno».

Una lettera di ringraziam­ento ai volontari è stata inviata anche dall’assessore comunale alle politiche sociali, Mauro Randi.

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Respinti Un gruppo di giovani profughi cerca invano di salire su un treno diretto in Germania La foto è stata scattata alla stazione di Bolzano dove ogni giorno si ripetono scene come questa

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