Profughi sui treni, crescono gli agenti Oggi altro vertice
Stocker: le Ferrovie forniscano dei locali
Sarà aumentata la presenza delle forze dell’ordine alle stazioni ferroviarie di Bolzano e Brennero, per controllare il transito dei profughi. Lo ha deciso ieri il comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica.
BOLZANO La presenza delle forze dell’ordine nelle stazioni ferroviarie di Bolzano e Brennero, per controllare il transito dei profughi, sarà aumentata. Lo ha deciso ieri il comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, presieduto dal prefetto Elisabetta Margiacchi. Il comitato ha infatti deciso di rinforzare «la già attuale presenza della polizia, con aliquote di personale dell’Arma dei carabinieri e della guardia di finanza». In una nota della prefettura, si precisa comunque che «in relazione al consistente transito di migranti, non sussistono al momento specifiche criticità dal punto di vista dell’ordine e della sicurezza pubblica».
La vicenda sarà discussa domani anche dal «tavolo di coordinamento sui flussi migratori non programmati, nell’ambito del quale saranno vagliate le modalità di ulteriore intervento di supporto ai migranti in transito». Anche la giunta provinciale in programma oggi discuterà «ulteriori iniziative, misure e possibilità di intervento» a fronte di nuovi arrivi.
Per rendersi conto di persona della situazione, l’assessora provinciale alle politiche sociali Martha Stocker ha effettuato un sopralluogo alla stazione di Bolzano, assieme al direttore di ripartizione Luca Critelli. Anche ieri, come nei giorni scorsi, in stazione si trovavano diversi profughi — circa una quarantina, in prevalenza eritrei e somali — in attesa di salire sui treni diretti in Germania, pur venendo respinti da poliziotti e controllori.
«Siamo in stretto contatto — spiega l’assessora — con questura, polizia ferroviaria e Ferrovie per attivare un migliore e più efficace punto d’appoggio. Abbiamo chiesto alle Ferrovie di mettere a disposizione un paio di locali, per offrire un miglior servizio di prima assistenza. Il chiosco che ospitava un bar, tra il terzo e il quarto binario, è chiuso e inutilizzato da tempo: basterebbe riaprirlo per offrire riparo ai profughi, assieme ad un altro piccolo locale sul primo binario. Questi locali potrebbero essere utilizzati per migliorare il punto di appoggio a favore dei profughi e garantire l’approvvigionamento con materiale e generi alimentari di sostegno nei bisogni primari. I responsabili delle Ferrovie — spiega Stocker — hanno però espresso dei timori per la sicurezza, anche in seguito alla recente vicenda delle molotov rinvenute su un Frecciargento, respingendo la nostra richiesta». L’assessora però non si dà per vinta: «Pur non trattandosi di una situazione d’emergenza, e respingendo quindi gli allarmismi, è nostro dovere cercare di aiutare il più possibile questi profughi. Insisterò quindi con le Ferrovie». Stocker ha poi avuto parole di elogio per l’impegno della società civile: «Come concordato la scorsa settimana, altre organizzazioni quali Caritas, Croce Rossa, San Vincenzo e Fondazione Langer sono coinvolte negli interventi coordinati da Volontarius». Anche il governatore Arno Kompatscher ricorda l’impegno profuso finora: «La Provincia di Bolzano da mesi interviene tramite le associazioni di volontariato che hanno molta esperienza sul campo. Anche la Protezione civile è pronta in caso di bisogno».
Una lettera di ringraziamento ai volontari è stata inviata anche dall’assessore comunale alle politiche sociali, Mauro Randi.