Corriere dell'Alto Adige

Tre alpinisti morti nel sisma

Travolti da una slavina Renzo Benedetti e Marco Pojer, salvi i compagni Si sono spente le speranze per Oskar Piazza. Disperso un giovane

- Dafne Roat

TRENTO Angoscia, paura e speranza. Poi la conferma della Farnesina e per un istante tutto si ferma. La mente fa fatica a realizzare quello che il cuore non vuole accettare. La realtà è troppo dura, dolorosa, anche per chi è abituato ai rischi della montagna, alle vette estreme, anche per chi conosce quella irrefrenab­ile passione.

Per tutto il giorno ieri sono rimbalzate in Trentino notizie dal Nepal. A tre giorni dallo spaventoso sisma che ha devastato lo storico centro di Kathmandu e diverse vallate circostant­i, arrivano frammentat­e le notizie sul numero di morti e sull’emergenza feriti. Si parlava di alcuni dispersi trentini. Poi è arrivata la notizia della morte di alcuni alpinisti, uccisi da una slavina. I familiari hanno continuato a sperare, la Farnesina non confermava neppure i nomi. Poi la terribile notizia. Il notissimo alpinista trentino, Renzo Benedetti, 60 anni, di Segonzano, e l’amico, cuoco nella scuola di Grumes, Marco Pojer, 53 anni, sono stati trovati senza vita sotto una frana a 3.500 metri di quota, sul sentiero del Langtang Trek, a nord di Kathmandu, uno dei villaggi più devastati dal terremoto. E poche ore dopo è arrivata anche la notizia della morte di Oskar Piazza, colonna del soccorso alpino del Trentino, 55 anni, nativo di Mori, che era disperso da giorni. La compagna, Luisa Zappini, responsabi­le della centrale unica di emergenza del Trentino, ha sperato fino all’ultimo. Poi ieri si è dovuta arrendere. È stata lei a confermare la morte del suo compagno. «Vado a prendermel­o» ha detto. Piazza faceva parte di un gruppo di quattro speleologi italiani, esperti nei soccorsi in forra, che erano andati in Nepal e di cui non si avevano più notizie. Insieme a Piazza è morta anche Giliola Mancinelli, 51 anni, di Ancona, medico anestesist­a. Il gruppo si trovava nel villaggio maledetto per esplorare delle forre, ma avevano rinviato l’escursione a causa del maltempo. Piazza aveva parlato per l’ultima volta con i colleghi trentini tre giorni fa, poi il nulla. Si pensava a un problema di comunicazi­one. Il telefono satellitar­e aveva poca batteria. Per ore i familiari e Luisa Zappini, si sono aggrappati a questa speranza, ma ieri, purtroppo, si sono dovuti arrendere.

Sono invece salvi per miracolo i due amici di Renzo Benedetti e Marco Pojer, Iolanda Mattevi, 52 anni, di Segonzano e Attilio Dantone, 59 anni, di Alba di Canazei, gestore del rifugio Viel del Pan, che stavano facendo trekking nella Rolwaling. Erano arrivati in Nepal ai primi di aprile e sarebbero tornati in Trentino i primi di maggio. Mancavano pochi giorni.

Ma la violentiss­ima scossa di terremoto di sabato, che ha fatto tremare la montagna, ha scatenato una slavina di neve e sassi che ha sepolto i due alpinisti trentini. I loro corpi sono stati recuperati ieri, mentre i due amici Iolanda e Attilio sono ricoverati in ospedale. Loro erano più avanti. Renzo e Marco avevano fatto una deviazione per aiutare un’anziana nepalese che conoscevan­o. Dovevano portarle delle medicine, così hanno detto agli amici di andare avanti, li avrebbero raggiunti in un secondo tempo. Ma non è stato così. Iolanda si era appena fermata per fare una piccola pausa quando ha sentito un fortissimo boato ed è stata investita da una pioggia di pietre e neve. Ha iniziato a correre con tutto il fiato e la forza che aveva in corpo. È stata raggiunta da alcune pietre, ha riportato una frattura all’avambracci­o e al dito, ma è salva. È invece rimasto illeso l’amico Attilio, accompagna­to in elicottero insieme a Iolanda, presso lo storico ospedale Bir. I due alpinisti sono arrivati in ospedale ieri con un elicottero dell’esercito nepalese dopo aver trascorso tre giorni in un campo per sfollati a Langtang. Solo in un secondo momento hanno saputo della morte dei loro compagni. Nella tragedia sono morti anche tre nepalesi che accompagna­vano il gruppo di trentini, lo sherpa Sangha, 26 anni, padre di una bambina, il cuoco Prem, 48 anni, con quattro figli e l’aiuto cuoco Dawa, anche lui padre.

E sono ore di attesa per Giovanni Stolfo, trentenne di Arco. È nella lista dei dispersi della Farnesina, quaranta italiani di cui non si hanno al momento notizie.

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Lutto In alto Renzo Benedetti; quindi Oskar Piazza. Sono due delle vittime

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