«Dio e la legge, temi vicini»
Pubblicati i «dialoghi»: dal procuratore Rispoli al teologo Mancuso
BOLZANO Un giudice e un teologo si confrontano a viso aperto in un dialogo serrato sul tema della giustizia: nasce così «La bellezza, la legge e Dio», edito da Il Margine. Il giudice e il teologo in questione sono il procuratore capo di Bolzano, Guido Rispoli, e Vito Mancuso, docente di storia delle dottrine teologiche all’università di Padova: ieri pomeriggio, alla Lub, Rispoli ha presentato il lavoro insieme al coordinatore nazionale di Pax Christi, Renato Sacco, e al direttore editoriale del Margine, Paolo Ghezzi.
«Si può dire che il libro è frutto del caso — ha raccontato Rispoli — lo scorso anno, a maggio, il Centro per la pace ha organizzato una serie di incontri, a cui, tra gli altri, ha preso parte anche Vito Mancuso, di cui sono da sempre appassionato lettore: sapendo questo, sono stato invitato a fare un intervento proprio durante quell’incontro. La casa editrice Il Margine ritenne che i nostri interventi, presi insieme, potessero risultare interessanti per una piccola pubblicazione e così è nato il libro. Per quanto mi riguarda, si è trattata di un’occasione unica per occuparmi di cose che non sono riguardano il campo della giustizia: il problema di Dio, il problema del bene sono tematiche che ogni uomo cerca di affrontare. La soluzione non si trova, ma è inevitabile che lo si faccia: da qui, lo spunto per fare delle riflessioni fuori dal mio settore, senza troppe pretese».
C’è una bellezza della legge? Qual è il rapporto tra etica, estetica e politica? Tra Socrate e l’avvocato Ambrosoli, due voci si interrogano sulla questione più antica e più contemporanea: come arginare il male del mondo? Come fare giustizia? Il libro «La bellezza, la legge e Dio», con una prefazione di Renzo Caramaschi, inaugura una nuova collana della casa editrice di Trento dal titolo «Dialoghi della pace» e nasce da un’idea del Centro per la pace del Comune di Bolzano, che ha ospitato i dialoghi che formano la collana. Ma la fede è importante per chi tratta la giustizia? «Non è decisiva — conclude Rispoli — ciò che è importante è che i magistrati applichino bene le leggi che emana il Parlamento. Ci vuole buon senso e naturalmente ci vogliono valori etici».