«Un euro a biglietto per i sopravvissuti» Film festival mobilitato. Appello di Meroi
TRENTO «Noi scalatori dal Nepal abbiamo ricevuto tanto, adesso dobbiamo fare qualcosa di tangibile: è un debito morale, un’emergenza etica». Roberto De Martin, presidente del Trento film festival, prende in prestito le parole di Nives Meroi per annunciare l’iniziativa di solidarietà che prenderà il via dalla kermesse cinematografica: per ogni biglietto venduto nel corso della manifestazione un euro sarà devoluto per i soccorsi e la ricostruzione.
Il terribile terremoto che sabato scorso ha colpito un Paese che al festival ha dato tanto, scenario di tutti i contenuti proposti negli anni, non poteva lasciare indifferenti gli organizzatori della rassegna dedicata alla montagna: «Ci riserviamo alcuni giorni per capire a quale associazione, seria e già operante sul territorio, devolvere il ricavato dell’iniziativa — spiega la direttrice Luana Bisesti — Ragioneremo insieme a Reinhold Messner ( anche lui promotore di una raccolta fondi per i sopravvissuti , ndr) per non prendere decisioni affrettate». Chiunque acquisterà un biglietto per uno qualsiasi degli appuntamenti del festival (proiezioni, serate, spettacoli teatrali) contribuirà dunque all’iniziativa di solidarietà. «L’imprevedibile fa parte del nostro mondo — commenta Umberto Martini, presidente generale del Cai — ma quando assume le dimensioni della tragedia lascia davvero senza parole». Allo sconforto, però, si unisce la speranza che «con il contributo del mondo intero, in particolare di quello alpinistico, si possa creare una prospettiva di vita migliore per chi resta, anche con una ricostruzione aggiornata del paese». Un pensiero accomuna Martini a Nives Meroi: l’importanza di non dimenticare.
«Dovremo rimanere attenti e solidali anche quando i riflettori si spegneranno sulla scena — commenta l’alpinista — Noi italiani conosciamo i terremoti, ma sappiamo anche che un soccorso arriverà: in quelle valli remote la gente che ha perso tutto in cosa può sperare? È fondamentale non dimenticarsi della popolazione anche quando l’onda emotiva sarà passata».
Il dramma che ha scosso il Nepal si è portato via anche un pezzetto di Trentino con la scomparsa di Renzo Benedetti, Marco Pojer e Oskar Piazza: «Una tragedia che è personale, ma anche collettiva, di tutto il mondo della montagna — sottolinea Claudio Bassetti — Un dolore che colpisce chi in montagna ci vive, chi ci lavora e chi la frequenta per fare alpinismo». Il presidente della Sat ricorda Benedetti come una persona «solare, molto positiva, ottimista, capace di spendersi per gli altri e dalla tecnica alpinistica davvero notevolissima». Rimane il «rammarico, fortissimo, di non aver potuto approfondire maggiormente una relazione nata in occasioni istituzionali»: «Queste persone hanno dato davvero moltissimo, il loro agire aveva un grande significato per tutti e per questo dispiace ancora di più» conclude.
Anche la Sat è impegnata attualmente nel trovare unitarietà d’azione alle varie iniziative di solidarietà per cui diverse sezioni si stanno in queste ore mobilitando.