Social housing Progetto euroregionale
BOLZANO Passare da un concetto di casa come semplice abitazione a uno che comprende il «vivere bene». Questa la sfida lanciata attraverso il progetto social housing dal Partito democratico regionale e la Spö del Tirolo. Per raggiungere questo scopo i tre gruppi politici presenteranno ai rispettivi consigli provinciali (Bolzano, Trento, Innsbruck) una mozione per impegnare le giunte a favorire e cooperare a livello istituzionale ai fini di un ulteriore sviluppo di modelli di social housing, l’abitare sociale, adeguati alle esigenze dei rispettivi territori. «I ragazzi di oggi fanno fatica a mettere su famiglia per ragioni soprattutto economiche — ha spiegato il sindaco Spagnolli — Bisogna però aiutarli perché la famiglia si deve formare soprattutto quando si è ancora giovani. Bolzano mira a a favorire forme alternative dell’abitare favorendo l’integrazione tra le generazioni e le diverse culture, per creare comunità». L’assessore provinciale all’edilizia Tommasini da parte sua ha ribadito l’importanza del confronto su temi concreti tra le istituzioni dell’Euregio per cogliere gli esempi più significativi sul territorio: «Vogliamo confrontarci in particolare su scuola, casa e lavoro — ha sostenuto — Per le abitazioni intendiamo studiare dei modelli che favoriscano la coesione sociale, il vivere bene che permettano di tessere relazioni sociali. La politica deve agevolare i rapporti intergenerazionali. Solo creando comunità riusciremo a eliminare i disagi tipici degli alloggi popolari». Thomas Pupp, consigliere provinciale del Land Tirolo della Spö ha riflettuto sull’importanza di offrire alloggi a prezzi contenuti: «Il costo mensile della casa non dovrebbe superare il 25 o 30% delle entrate economiche della famiglia, altrimenti diventa impossibile vivere in modo dignitoso». Pupp ha anche messo l’accento sulla diminuzione dei costi sanitari che comporterebbe il social hounsing. Anche il consigliere del Pd trentino Luca Zeni ha sottolineato l’importanza di aiutare i giovani.