Patto sindacati-Centaurus: gay, bisex e trans tutelati sul lavoro
Tassainer: molte persone costrette alle dimissioni. Parte la campagna informativa anti-discriminazioni
BOLZANO Cgil, Cisl, Uil ed Asgb unite per nuovi diritti contro la discriminazione dell’identità sessuale sul posto di lavoro. I segretari di categoria di Filcams-Cgil, Uiltucs-Uil, Fosascat-Cisl e Asgb hanno firmato ieri un documento unitario, inedito in regione e tra i primi a livello nazionale, con il supporto dell’associazione Centaurus (Arcigay).
L’obiettivo è far emergere e denunciare i casi di discriminazione motivati da orientamento sessuale ed identità di genere. «Anche in regione — ha detto Alda Tassainer (Filcams-Cgil) — ci sono stati molti casi legati alla discriminaziosa delle persone Lgbt (lesbiche, gay, bisessuali e transgender). Spesso per paura di perdere il posto di lavoro capita che le persone decidano di non rivelare il proprio orientamento sessuale, una situazione inammissibile. Bisogna sensibilizzare i lavoratori e i datori di lavoro, portando le problematiche negli accordi aziendali».
Vessazioni, isolamento, umiliazioni ed atti di violenza psicologica e fisica sono la degenerazione della discriminazione, alla quale spesso le vittime pongono fine con le dimissioni volontarie. «Il documento — ha commentato Mauro Baldessari (Uiltucs-Uil) — è una vitto- ria personale. Dare una possibilità ai lavoratori non tutelati deve rimanere priorità dei sindacati perché finora ci sono sempre stati lavoratori di serie A e di serie B. Il protocollo è solamente l’inizio di un percorso, finché tutte le persone a prescindere dall’orientamento di genere saranno tutelate».
Pieno supporto da Andreas Unterkircher, presidente di Centaurus: «Intendiamo mettere a disposizione i nostri mezzi per aiutare chi subisce odiose discriminazioni. Abbiamo una linea telefonica che quotidianamente riceve denunce di mobbing nel mondo scolastico e lavorativo. Qualcone si può fare, un piccolo segno di civiltà». Martine De Biasi ha aggiunto: «I dati dimostrano che gay e lesbiche rappresentano il 5% della popolazione, 25.000 persone in Alto Adige. Ne conosco al massimo 200, molti hanno ancora paura a dichiararsi». Il protocollo prevede l’attivazione di iniziative comuni per determinare attenzione, consapevolezza e conoscenza della situazione e lo sviluppo di azioni di sensibilizzazione nei posti di lavoro attraverso campagne di prevenzione e sostegno materiale e morale alle vittime.