Corriere dell'Alto Adige

Patto sindacati-Centaurus: gay, bisex e trans tutelati sul lavoro

Tassainer: molte persone costrette alle dimissioni. Parte la campagna informativ­a anti-discrimina­zioni

- Federico Mele

BOLZANO Cgil, Cisl, Uil ed Asgb unite per nuovi diritti contro la discrimina­zione dell’identità sessuale sul posto di lavoro. I segretari di categoria di Filcams-Cgil, Uiltucs-Uil, Fosascat-Cisl e Asgb hanno firmato ieri un documento unitario, inedito in regione e tra i primi a livello nazionale, con il supporto dell’associazio­ne Centaurus (Arcigay).

L’obiettivo è far emergere e denunciare i casi di discrimina­zione motivati da orientamen­to sessuale ed identità di genere. «Anche in regione — ha detto Alda Tassainer (Filcams-Cgil) — ci sono stati molti casi legati alla discrimina­ziosa delle persone Lgbt (lesbiche, gay, bisessuali e transgende­r). Spesso per paura di perdere il posto di lavoro capita che le persone decidano di non rivelare il proprio orientamen­to sessuale, una situazione inammissib­ile. Bisogna sensibiliz­zare i lavoratori e i datori di lavoro, portando le problemati­che negli accordi aziendali».

Vessazioni, isolamento, umiliazion­i ed atti di violenza psicologic­a e fisica sono la degenerazi­one della discrimina­zione, alla quale spesso le vittime pongono fine con le dimissioni volontarie. «Il documento — ha commentato Mauro Baldessari (Uiltucs-Uil) — è una vitto- ria personale. Dare una possibilit­à ai lavoratori non tutelati deve rimanere priorità dei sindacati perché finora ci sono sempre stati lavoratori di serie A e di serie B. Il protocollo è solamente l’inizio di un percorso, finché tutte le persone a prescinder­e dall’orientamen­to di genere saranno tutelate».

Pieno supporto da Andreas Unterkirch­er, presidente di Centaurus: «Intendiamo mettere a disposizio­ne i nostri mezzi per aiutare chi subisce odiose discrimina­zioni. Abbiamo una linea telefonica che quotidiana­mente riceve denunce di mobbing nel mondo scolastico e lavorativo. Qualcone si può fare, un piccolo segno di civiltà». Martine De Biasi ha aggiunto: «I dati dimostrano che gay e lesbiche rappresent­ano il 5% della popolazion­e, 25.000 persone in Alto Adige. Ne conosco al massimo 200, molti hanno ancora paura a dichiarars­i». Il protocollo prevede l’attivazion­e di iniziative comuni per determinar­e attenzione, consapevol­ezza e conoscenza della situazione e lo sviluppo di azioni di sensibiliz­zazione nei posti di lavoro attraverso campagne di prevenzion­e e sostegno materiale e morale alle vittime.

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Discrimina­zioni Gli omosessual­i chiedono pari opportunit­à al lavoro

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