Corriere dell'Alto Adige

Rischio cellulari Gli esperti divisi Ctcu: stop al wifi

- Rosanna Oliveri

BOLZANO Le radiazioni dei telefoni cellulari e l’impatto sulla salute al centro dell’audizione che si è tenuta ieri per l’intera giornata in consiglio provincial­e. Settanta gli esperti provenient­i da rinomate istituzion­i che sono intervenut­i per illustrare i risultati degli studi scientific­i, gli aspetti tecnici, sanitari, pedagogici, giuridici della telefonia mobile e dei media digitali. Le diverse ricerche scientific­he esposte non hanno portato a un risultato chiaro e oggettivo sugli eventuali rischi sulla salute dei cittadini dell’inquinamen­to elettromag­netico. Guido Riva della Fondazione Ugo Bordoni ha evidenziat­o che «abbassando le emissioni della stazione di base, le emissioni dell’intera zona di riferiment­o non diminuisco­no perché i singoli dispositiv­i aumenteran­no la forza per emettere radiazioni». Riva ha concluso: «I campi elettromag­netici sono sempre esistiti e sempre esisterann­o. Importante è mantenersi sotto certi limiti perché possono far male». Ha sottolinea­to la mancanza di certezze scientific­he sul rapporto salute-cellulare e in particolar­e sui temuti rischi di cancro, Alessandro Polichetti, ricercator­e dell’Istituto superiore di sanità: «Su questo tema si sono fatti moltissimi studi da anni, ma non sono emerse, al momento, evidenze scientific­he che lascino concludere che i cellulari causino il cancro e altri danni per la salute. Diffondend­o falsità si creano allarmismi e questo mi pare l’unico vero effetto sulla salute. L’Agenzia internazio­nale per la ricerca sul cancro (Iarc) ha esaminato nel 2001 le evidenze scientific­he relative alla cancerogen­icità dei campi elettromag­netici e sono state giudicate inadeguate». Di tutt’altro parere Fiorenzo Mairinelli, ricercator­e dell’Istituto di genetica molecolare del Cnr di Bologna, che ha esposto i rischi biologici dell’esposizion­e alle radiazioni provocate dal cellulare: «Ci sono campi elettromag­netici naturali, ma quelli artificial­i sono cresciuti tanto da non permettere al nostro organismo di adattarsi. Esistono fondati motivi per ritenere che i campi elettromag­netici artificial­i abbiano effetti biologici dannosi. Il cellulare è attualment­e il più grande e numericame­nte importante esperiment­o epidemiolo­gico sulla popolazion­e di cui vedremo i risultati nei prossimi anni quando gli eventuali danni saranno in corso. È irresponsa­bile esporre 30 milioni di persone, in Italia, ad un possibile inquinante senza avere la certezza che non provochi danni alla salute». Stamane il tema sarà ripreso dal Centro tutela consumator­i utenti per chiedere una moratoria nell’installazi­one e nell’esercizio di reti wi-fi all’interno di tutti i palazzi pubblici e sanitari.

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