IL CRIMINE NON HA COLORE COMBATTIAMO I PREGIUDIZI
Mi rende molto perplesso l’equazione «extracomunitario = criminale». È infatti pericoloso sostenere un simile parallelismo, naturalmente sbagliato, perché non c’è alcun nesso tra l’essere l’uno e l’altro. Si delinque non perché si ha la pelle di un colore diverso o perché si proviene da chissà quale Paese in cui si sta scappando in quanto perseguitati. Si delinque perché si decide di farlo, con la consapevolezza che è un’azione disonesta e illegale; non è una questione di nazionalità. Se un delinquente non è punito dalla giustizia, se non paga il suo conto con lo Stato, non è perché ha lo «status» di extracomunitario per cui è tutelato da chissà quale decisione dall’alto. Questa è una grande sciocchezza. Se non è punito lo si deve al penoso trattamento riservato alle forze dell’ordine, a causa dei continui tagli che le riguardano, decisi dal governo. Attenzione quindi a insinuare il dubbio infondato sulla criminalità direttamente proporzionale al non essere italiani e, rivolgendomi ai giornalisti, chiedo attenzione