Corriere dell'Alto Adige

«Piccoli azionisti Carispa, chiedo scusa»

Brandstätt­er: titoli vendibili, faremo un mercato interno. Pichler: evitato il commissari­amento

- Felice Espro

BOLZANO «Chiedo scusa ai piccoli azionisti per quel che è accaduto negli ultimi anni, darò tutto me stesso per far crescere il valore delle azioni della banca e concretizz­are i suggerimen­ti forniti dai soci». Il presidente della Cassa di risparmio, Gerhard Brandstätt­er, ha ascoltato per 3 ore gli interventi dei piccoli azionisti (sono 24.000, controllan­o il 33,82% della banca) che martedì hanno protestato in un’assemblea durata 5 ore. La prima, nei 160 anni di storia della Cassa, in cui un centinaio di soci (su 714 presenti) si è astenuto o ha votato contro l’aumento di capitale (comunque approvato).

Il cda non poteva aspettarsi nulla di diverso dopo che, giovedì scorso, ha svalutato l’azione a 125 euro, in linea con il patrimonio eroso dai 231,1 milioni di euro di perdita del 2014. Titoli che molti azionisti hanno acquistato un decennio fa tra 320 e 360 euro, oppure nel 2012 con l’aumento di capitale a 210 euro con lo sconto fedeltà. Titoli che fino a dicembre scorso valevano 240-260 euro. Sul palco sono saliti tanti piccoli soci, molti dei quali anziani pensionati, per contestare non solo la svalutazio­ne del titolo, in cui hanno investito buona parte dei risparmi, ma la sostanzial­e illiquidit­à: le azioni Carispa non sono vendibili perché la Spa non è quotata in Borsa e non ha un mercato interno.

Brandstätt­er ha assicurato: «Stiamo lavorando con Consob per creare un mercato interno. Le azioni hanno perso valore non solo per la congiuntur­a negativa, ma anche per gravi errori gestionali tra il 2004 e il 2013. Valuteremo le responsabi­lità del vecchio cda. La stima è stata effettuata da esperti indipenden­ti della Bocconi. Lavoreremo per far alzare il prezzo delle azioni e mettere in condizione di venderle senza perdite».

La Fondazione Carispa, azionista di maggioranz­a con il 66,02%, farà la sua parte: ha già versato 120 milioni in acconto sull’aumento di capitale da 270 milioni da concretizz­are entro settembre. «Abbiamo evitato il commissari­amento», ha detto il presidente Karl Pichler. La Fondazione valuta la creazione di un fondo per acquistare azioni di soci in difficoltà.

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Amareggiat­o Il presidente Gerhard Brandstätt­er ha ammesso in assemblea gli errori del vecchio cda

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