Hockey, il Caldaro abbandona la serie A
Il presidente Lobis: «Non abbiamo i mezzi finanziari e l’organizzazione, meglio la B» Egna medita il ritorno al campionato Inl. Appiano decide in settimana. Gherdeina riflette
BOLZANO Caldaro, ma non solo. Il progetto Serie A lanciato dalla Federazione appena un anno fa rischia di trasformarsi in un fallimento epocale. L’impegno profuso per riportare a giocare in Italia alcune realtà altoatesine che avevano sposato l’avventura d’oltre Brennero targata Inl, nello specifico Appiano, Caldaro, Egna e Gherdeina, potrebbe risultare vano già a partire dalla prossima stagione, con alcuni di questi club che non saranno ai nastri di partenza del massimo campionato 2015/2016.
Uno è certamente il Caldaro, che, nella giornata di ieri, ha voltato ufficialmente le spalle alla Serie A, attraverso una lettera a firma del suo presidente, con l’intenzione di intraprendere un nuovo percorso, ritenuto più consono alla struttura, alle potenzialità e alle casse societarie.
«Abbiamo discusso e molto in società — spiega il presidente del Caldaro, Mathias Lobis — e alla fine la decisione è caduta sulla Serie B. Avevamo tre opzioni da valutare. La prima era disputare ancora il massimo campionato, ma ciò avrebbe comportato spese eccessive, investimento su giocatori stranieri e la creazione di una figura specifica di general manager all’interno della nostra struttura, tutte cose che non possiamo permetterci. La seconda possibilità era rappresentata da una fusione con l’Appiano, facendo giocare una squadra in Serie A e una in Serie B, ma anche in questo caso il risparmio non sarebbe stato così significativo e saremmo andati incontro a problemi di natura organizzativa».
«Abbiamo così virato sulla terza ed ultima opportunità — ha aggiunto Lobis — ossia quella di affrontare il prossimo campionato di Serie B, cercando di mettere in vetrina i nostri giovani, con l’auspicio che questo torneo possa svilupparsi nel prossimo futuro e portare a