L’Italia nella guerra mondiale e i suoi fucilati
Incontro al Mart con storici e giornalisti. Interverrà il senatore Franco Marini
Tra gli innumerevoli orrori della guerra ci sono anche gli episodi di fucilazione; condanne a morte perpetrate dagli stessi eserciti o da gruppi di ribelli, frutto di processi sommari contro singoli individui oppure procedure di “decimazione”, cioè selezionando un gruppo di condannati a sorte per punire un colpevole mai individuato. Si tratta di episodi, accaduti in tutte le guerre in Italia e non solo, e sono pochi gli studi a riguardo; per questo motivo il Museo storico italiano della guerra di Rovereto, in collaborazione con il Centro interuniversitario di studi e ricerche storico-militari, l’Accademia roveretana degli Agiati e la Fondazione Museo storico del Trentino, ha promosso un’iniziativa che si svolgerà nella sala conferenze del Mart il 4 e 5 maggio.
Il programma delle due giornate di lavoro, dal titolo L’Italia nella guerra mondiale e i suoi fucilati: quello che non sappiamo , è stato presentato ieri a Trento da Giuseppe Ferrandi, direttore della Fondazione museo storico del Trentino, Camillo Zadra, direttore del Museo della guerra e Fabrizio Rasera, presidente dell’Accademia degli Agiati. Il tema è stato a lungo sottaciuto eppure i soli numeri riferiti alla Prima Guerra mondiale fanno riflettere: furono circa 4000 le sentenze di morte emesse dai tribunali militari per diserzione o altri reati gravi di cui 750 effettivamente eseguite, furono invece circa 300 le fucilazioni sommarie e un numero ancora imprecisato quelle per decimazione (selezionando un gruppo di militari a sorte). L’incontro di Rovereto, negli intenti del Museo e degli altri promotori, intende sottolineare la necessità di studiare la storia di questo tema, sinora poco affrontato e a volte vittima di sentimenti contrastanti: da un lato la spinta a rimuovere episodi che sembrano mettere in discussione la partecipazione italiana al conflitto, dall’altro riabilitare tutti i fucilati presi a simbolo del rifiuto della guerra. All’incontro parteciperanno storici italiani come Agostino Giovagnoli, Irene Guerrini, Nicola Labanca, Marco Pluviano e Fabrizio Rasera; il giornalista di Repubblica Paolo Rumiz e Antonio Polito, del Corriere della Sera ; presenti anche il senatore Franco Marini, presidente del Comitato storico scientifico per gli anniversari di interesse nazionali e il sottosegretario di Stato alla Difesa, Domenico Rossi.