Fumata nera nel vertice tra Spagnolli e Stefanelli
Primo confronto, fumata nera. La verde: «Nessun passo avanti». Steger severo
Nuova giunta bolzanina: il primo incontro informale tra Spagnolli e l’ecosociale Stefanelli (nella foto) è un nulla di fatto. «Proposta insufficiente» commenta quest’ultima. Da domani consultazioni ufficiali con le delegazioni.
Unica concessione, la consultazione-Benko: voto online e ai centri civici già a fine giugno
BOLZANO Fumata nera. Il primo incontro informale tra Luigi Spagnolli e la candidata sindaco degli ecosociali Cecilia Stefanelli si traduce in un nulla di fatto. «Proposta insufficiente» commenta quest’ultima. Da domani consultazioni ufficiali: il primo cittadino vedrà nel suo ufficio gli otto candidati che lo avevano sfidato al primo turno, ciascuno accompagnato dai consiglieri eletti. Nel frattempo la Svp avverte il Pd e rimane gelida sull’eventuale apertura agli ecosociali: «Spagnolli al ballottaggio è stato salvato dai voti tedeschi, diciamo no a una nuova coalizione arcobaleno» dichiara sul Dolomiten Dieter Steger.
Finalmente si sono incontrati, da soli. L’appuntamento era al bar della funivia del Renon, all’ora di pranzo. Ma al termine non c’è stato alcun brindisi. Tra Luigi Spagnolli (sindaco eletto) e Cecilia Stefanelli (candidata del fronte ecosociale lo scorso 10 maggio) la distanza rimane un abisso. È vero che si trattava solo del primo colloquio informale: le trattative ufficiali cominceranno solo domani, e la stessa Stefanelli, assieme agli altri quattro consiglieri dell’ala rosso-verde, sarà la prima a essere ricevuto da Spagnolli alle otto di mattina. Ma se il buongiorno si vede dal mattino, la ricomposizione dell’alleanza Pd-Svp con gli ecosociali è tutt’altro che una formalità.
È la stessa Stefanelli, con franchezza inusuale per un politico, a fare il resoconto. «Prendo atto che Spagnolli abbia voluto incontrarmi — riferisce l’esponente dei verdi —. Però dal punto di vista dei contenuti, devo ammettere di essere un po’ “sconvolta” dalla conversazione». Addirittura? «Il sindaco — prosegue Stefanelli — mi ha detto che è sua intenzione fare un accordo con gli ecosociali. E che per questo ha deciso di avviare una sorta di referendum sul progetto Benko». Stefanelli rivela importanti dettagli. «In particolare — riferisce — il primo cittadino è intenzionato a proporre un “referendum” sulla base dell’articolo 60 dello statuto, quello he prevede “altre forme di consultazione”». Si tratta di uno strumento più agile rispetto ai referendum classici, ma anche meno solenne e vincolante. «La consultazione — si legge all’articolo 60 dello statuto comunale — può avvenire attraverso assemblee, questionari, mezzi informatici e telematici, sondaggi di opinione ed altre modalità ritenute utili ed opportune». Nel caso specifico (Benko), Spagnolli pensa a una consultazione da effettuarsi già tra la fine di giugno e l’inizio di luglio, con la popolazione che potrà votare presso i centri civici o online.
«Ma così proprio non basta — avverte Stefanelli — anche perché è tutto l’atteggiamento di Spagnolli che non convince. Da parte sua nessuna autocritica, anzi rivendica il fatto di aver salvato Bolzano dal governo delle destre. Ma se per ottenere il risultato deve cambiare completamente la visione della città, tanto vale che si allei con loro. A parte il “referendum” su Benko, Spagnolli sta riproponendo lo stesso programma concordato con la Svp, e dice che non farà ulteriori concessioni. Anzi, è pronto ad andare in aula cercando di volta in volta i voti necessari. Se questo è l’inizio della trattativa, proprio non ci siamo. Apprezzo l’auspicio del Pd, ma per ora non si è fatto nulla di concreto per ricucire l’alleanza». Di posti in giunta, conclude Stefanelli, non si è parlato. «Anche se Spagnolli — precisa — ha detto che non c’è più una preclusione da parte della lista Bonvicini a fare la giunta con noi».
Spagnolli non demorde: «Parlerò delle trattative solo quando potrò fare una proposta chiara — riferisce —. L’esito del voto alle Regionali? Certo, incide anche quello...».
Il «referendum»