Giunta, l’ira di Kompatscher
Valzer di competenze, le indiscrezioni fanno slittare il piano. Tommasini: processo lungo
Slitta la redistribuzione delle competenze in giunta provinciale: Arno Kompatscher, furioso per la fuga di notizie che aveva messo in allarme il Pd, ha deciso di rinviare il piano. Personale, 10 ripartizioni e 30 uffici da eliminare entro il 2017.
BOLZANO Slitta la redistribuzione della competenze di giunta. La clausura in cui si sarebbe dovuta discutere la delibera sullo scambio di deleghe non ha contributo a sbloccare la situazione e il governatore Arno Kompatscher, furibondo per la fuga di notizie che hanno messo in allarme il Pd, ha deciso di bloccare tutto. «No comment» taglia corto il vicepresidente della giunta Christian Tommasini chiarendo che lo scambio di deleghe con il collega Florian Mussner al momento non è all’ordine del giorno.
La clausura
Venerdì la giunta avrebbe dovuto affrontare la riforma dell’amministrazione che prevede la completa riorganizzazione degli uffici e della struttura dirigenziale. L’obiettivo è ridurre il numero di ripartizioni e uffici e dunque anche quello dei dirigenti.
L’ipotesi sul tavolo prevedeva una sorta di scambio rta Christian Tommasini e Florian Mussner. Le infrastrutture in cambio del patrimonio e, eventualmente, dei beni culturali o dei musei. Una soluzione che avrebbe consentito di eliminare in un colpo solo almeno due o tre ripartizioni che attualmente sono guidate da direttori reggenti. Il patrimonio dovrebbe essere fuso con l’edilizia mentre le infrastrutture entrerebbero nella maxi ripartizione insieme a servizio strade e mobilità.
Una soluzione che è stata anche oggetto di incontri riservati tra Pd e Stella Alpina prima delle elezioni comunali. Ora però tutta l’operazione pare essersi arenata. La fuga di notizie e le perplessità del Pd hanno spinto Kompatscher a fare dietrofront. Non prima di aver invitato tutti gli assessori alla massima riservatezza per evitare che ulteriori indiscrezioni finiscano sulla stampa.
I dirigenti
A questo punto slitta anche il walzer dei dirigenti che probabilmente si farà dopo l’estate. Thomas Mathà, braccio destro dell’assessora Martha Stocker dovrebbe passare all’agenzia degli appalti al posto di Paolo Montagner che invece dovrebbe andare a dirigere la ripartizione edilizia a cui dovrebbe essere accorpato il patrimonio dopo che l’attuale dirigente Josef Urthaler sarà andato in pensione. Avvicendamenti in vista anche al Personale, dove Engelbert Schaller, è appena andato in pensione. Da definire anche gli incarichi in scadenza o appena scaduti che sono almeno una decina. Ovvero quello del direttore della ripartizione Informatica Kurt Pöhl, quello della Formazione agricola e forestale Paul Mair, dell’economia Hansi Felder. Poi ci sono il dirigente della mobilità Günther Burger, Alfred Vedovelli del catasto,Luca Critelli dei servizi sociali e Klaus Luther della Presidenza che pure pare destinata a subire una profonda riorganizzazione.
I democratici
La riorganizzazione è però solamente rinviata in attesa che si chiarisca il nodo politico. L’attuale distribuzione delle competenze è stata decisa al termine di una trattativa politica tra Pd e Volkspartei.
Per rimettere mano a quell’accordo sottoscritto all’inizio della legislatura occorre il consenso di entrambe le parti e non è un mistero che il Pd sia piuttosto scettico sullo scambio tra infrastrutture e patrimonio. I democratici infatti hanno chiesto che venisse aggiunta la competenza sui beni culturali o sui musei, entrambe attualmente in mano a Florian Mussner. «Per il momento è prematuro parlare di questo scenario. Siamo comunque pronti a discutere di tutto ma è un percorso a tappe e siamo solamente all’inizio» chiarisce Tommasini che, pur lasciando aperta la porta al dialogo, non conferma le indiscrezioni che ormai da giorni circolano sulla stampa.
La scadenza Entro fine anno andranno confermati o sostituiti una decina di dirigenti Il vicepresidente «Sarà un percorso a tappe ma adesso siamo solamente all’inizio»