Corriere dell'Alto Adige

CURE PALLIATIVE, BERNARDO CHIEDE RISORSE

Convegno all’Eurac. Attesa l’approvazio­ne della delibera che renderà operativo il piano provincial­e

- Tommasini

Im Alto Adige ogni anno circa 2.000 persone hanno bisogno di cure palliative, ma la rete provincial­e riesce a raggiunger­ne la metà. «Bisogna investire in risorse e personale» afferma il primario Massimo Bernardo al convegno tenutosi ieri all’Eurac.

BOLZANO Sono circa 2.000 l’anno le persone che in Alto Adige necessitan­o di cure palliative. Al momento la rete sanitaria provincial­e riesce a raggiunger­ne circa la metà.

Se ne è parlato ieri all’Eurac nel corso del quinto convegno della Sicp, Società Italiana Cure Palliative, del Trentino-Alto Adige. «Bisogna investire in risorse e personale — spiega Massimo Bernardo, responsabi­le del reparto cure palliative di Bolzano — anche perché la necessità di queste cure nei prossimi anni crescerà, per via dell’aumento dell’età media e della malattie croniche». Per questo Bernardo e il resto del comitato scientific­o attendono con trepidazio­ne la firma dell’assessora provincial­e alla sanità, Martha Stocker, sulla delibera che renderà operativo il piano provincial­e per la costruzion­e di una rete di cure palliative: «L’obiettivo — continua Bernardo — è quello di portare questo tipo di cure non solo in città, ma in tutte le realtà periferich­e, in modo che ogni cittadino possa usufruire di questo servizio. D’altronde al momento la situazione dal punto di vista del personale è felice, ma migliorabi­le».

Nel corso del convegno di ieri, dal titolo «Io dormo…pren-detevi cura di me», è stato afso frontato uno dei temi sensibili, la «sedazione palliativa»: «Si tratta di una soluzione per quei pazienti che negli ultimi giorni o ore della loro vita sono costretti ad affrontare sintomi gravi e dolorosi — spiega il medico — noi offriamo loro di poter dormire: si tratta di una pratica concordata con il paziente, di un percorso condivi- con la famiglia». Niente di assolutame­nte paragonabi­le all’eutanasia: «La sedazione palliativa è una pratica legittima e doverosa – afferma il presidente nazionale del Sicp, Carlo Peruselli – eseguita secondo linee guida e criteri già messi a punto dalla comunità scientific­a. Ed è legittima sia dal punto di vista etico che giuridico: non ha nulla a che fare con l’eutanasia, non accorcia la vita, ma rende le ultime ore di vita decorose e dignitose per chi ne ha bisogno». La rete di cure palliative, da pratica di nicchia, si sta sviluppand­o in tutta Italia.

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Impegnato Il primario Massimo Bernardo, responsabi­le delle cure palliative al San Maurizio

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