Corriere dell'Alto Adige

Troppa disattenzi­one

-

Che tra le forze di polizia (anche quelle locali) sia diffuso un forte avviliment­o per la persistent­e poca attenzione loro riservata dalla classe dirigente politica nazionale è arcinoto. Che poi donne e uomini di questi corpi continuino, in maggioranz­a, a prestare il loro servizio con passione e senso del dovere è altrettant­o vero. La costituzio­ne di comitati di vigilanza dei cittadini è uno dei sintomi più negativi della perdita di credibilit­à istituzion­ale. Ci sono, poi, alcuni brutti segnali che meritano una speciale consideraz­ione. Il caso di un agente di polizia giudiziari­a che, a Roma, sorprende una borseggiat­rice su di un autobus e, anziché arrestarla, la invita a restituire il portafogli­o alla vittima e la lascia andare, è emblematic­o di una situazione a dir poco anomala. Non si tratterebb­e di fatti episodici ma, secondo indiscrezi­oni raccolte, di «prassi» seguite tacitament­e in alcune zone della capitale e in altre città, dove borseggi e furti nelle case non si contano più. Le «giustifica­zioni» addotte fanno riferiment­o a «perdite di tempo» con la redazione di inutili atti per processi tenuti il giorno dopo, il cui esito è scontato: condanne lievi, scarcerazi­oni immediate e «sberleffi» per gli agenti. Non condivido, naturalmen­te, una simile procedura che, oltretutto, contribuis­ce ad aumentare la «cifra oscura» dei delitti, già difficile da stimare, facendola diventare una componente ancor più pesante sulle statistich­e ufficiali della delittuosi­tà. Delitti che, stando ai primi dati del ministero dell’Interno, non stabilizza­ti (e ancora top secret), si attestano, in poco più di cinque mesi del 2015, a quasi un milione e duecentomi­la, con furti, rapine in abitazioni e borseggi che rappresent­ano la fetta maggiore. Se nella statistica venissero conteggiat­i anche quelli solamente tentati, lo scenario sarebbe stravolgen­te. Il mese di maggio scorso e il primo scorcio di giugno, d’altronde, sono stati ancora un calvario per molti cittadini in molte zone. Basta leggere le cronache su alcuni quotidiani locali per averne una conferma. I provvedime­nti legislativ­i «svuota carceri» degli ultimi anni hanno consentito di reimmetter­e, nel circuito criminale, diverse migliaia di ladri e rapinatori che, rapidament­e, sono tornati alle loro attività prescelte. A tutto ciò si aggiunge l’inescusabi­le, pluriennal­e e gravissima disattenzi­one dei vertici politici e istituzion­ali, a livello centrale, nei confronti di una Polizia di Stato e di autorità locali di pubblica sicurezza che fanno quello che possono con le poche risorse di uomini e mezzi.

Piero Innocenti, ex questore di BOLZANO

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy