Lavoro giovanile Patto tra imprese e Palazzo Widmann
Cna: mondo del lavoro, studenti impreparati. Tommasini: cambiamo passo
BOLZANO Aumentano la disoccupazione giovanile e l’abbandono scolastico, Cna e assessorato alla Scuola italiana della Provincia stringono un patto per potenziare il rapporto tra imprese e istituti scolastici.
Claudio Corrarati, presidente della Cna altoatesina, ha in mano i dati Ocse sui giovani e quelli di Movimprese sulle aziende under 35 che aumentano: «Cifre che devono far riflettere anche in Alto Adige, dove l’occupazione giovanile ha ancora buoni livelli. Ma troppe volte abbiamo perso tempo, con la crisi, prima di renderci conto che anche la nostra provincia doveva adottare misure per limitare i danni. È bene riflettere sugli ultimi dati riferiti ai giovani ed al rapporto scuola-lavoro».
Secondo l’Ocse, in Italia il 31,56% dei giovani svolge un «lavoro di routine» che non richiede l’utilizzo di competenze specifiche e il 15,13% ha un’occupazione che comporta uno scarso apprendimento legato al lavoro. L’Italia con il 54,3% ha la più elevata percentuale di giovani tra i 16 e i 29 anni che non hanno alcuna esperienza nell’uso del computer sul posto di lavoro. La mancata corrispondenza tra posto di lavoro e competenze è un problema diffuso: il 62% ha un lavoro che non corrisponde alla formazione, con un 26% di sovraqualifi-cati e un 6% di persone con competenze superiori a quelle richieste. «Anche nella nostra provincia — afferma Corrarati — sono sempre di più i giovani che non fanno un lavoro corrispondente a quanto hanno studiato. Conseguenze sono poi l’insoddisfazione, la voglia di cambiare, l’indecisione. L’occupabilità dei nostri giovani è al di sotto della media Ocse. L’abbandono scolastico ha un impatto rilevante sul livello di competenze. Nelle nostre aziende arrivano giovani con difficoltà oggettive in matematica e informatica. Non sono le aziende ad essere esigenti, ma è il grado di preparazione dei giovani a non soddisfare il mercato. I dati confermano il grande scollamento tra il mondo della formazione e quello del lavoro. Scuola e imprese rimangono due universi paralleli e spesso non comunicanti, i ragazzi entrano nel mercato del lavoro impreparati, incapaci di sfruttare le loro potenzialità».
La Cna ha proposto alla Provincia, in un incontro, di ampliare la relazione scuola-lavoro, monitorando anche i giovani che abbandonano gli studi. L’assessore provinciale Christian Tommasini ha garantito pieno sostegno a due progetti della Cna: «European Entreprise Business Game» per le imprese simulate nelle scuole superiori e «L’Artigiano sono io» che verrà proposto, pur se con modalità differenti, sia alle elementari che alle mede. «Vogliamo agire in maniera decisa e sinergica — ha chiarito Tommasini — per cambiare passo, senza cullarci sugli allori del sistema di apprendistato duale. Ne ho parlato a tutti i dirigenti scolastici, invitandoli a puntare molto sul plurilinguismo e sul rapporto scuola-lavoro, con stage formativi nelle imprese per gli studenti di tutti gli istituti, anche i licei. Non solo Cna, ma tutte le associazioni di Rete Economia saranno partner delle scuole. I progetto non bastano, dobbiamo sensibilizzare i ragazzi ma anche i genitori: il posto fisso nel pubblico impiego è ormai un miraggio, dobbiamo cambiare mentalità e impostazione culturale per dare ai giovani occupabilità e formazione pratica».