Corriere dell'Alto Adige

Laives, sì di grillini e Svp

Storica intesa: Bianchi accetta di ridurre le indennità del 20% e di abbassare il quorum dei referendum. I Cinquestel­le danno l’ok. Dalsass: appoggio a titolo etnico

- Fa. Go.

«Per la prima volta in Italia il M5S dà l’appoggio ad un sindaco, di un altro colore politico, in cambio dell’impegno sottoscrit­to sui punti programmat­ici. Da Laives dormitorio a Laives laboratori­o, questa è la dimostrazi­one che il M5S è da sempre disposto al confronto, purché si parli di programmi e non di poltrone con l’appoggio su carta bianca». Il laconico ma, a suo modo, storico, annuncio è stato dato ieri sulla pagina Facebook del Movimento 5 stelle di Laives. «Sono molto soddisfatt­o», non può che essere il commento di Christian Bianchi. Ma da certi punti di vista è ancora più storica la partecipaz­ione «a titolo etnico» della Volksparte­i. Poco importa, infatti, che si tratti di una scelta di facciata operata con l’obiettivo di far digerire in via Brennero e al proprio elettorato la eclatante novità di un appoggio ad un sindaco che viene da Alleanza nazionale. Da qualunque parte la si osservi è una novità storica. Perché non si tratta di un assessore in una giunta Svp, ma proprio dell’appoggio ad una delle figure storiche della destra altoatesin­a. Non vi è dubbio che Laives, forzatamen­te (la legge elettorale non assegna al sindaco eletto maggioranz­e certe, ndr), sia diventata un laboratori­o politico su due fronti, quello nazionale per l’appoggio esterno dei grillini, e quello locale, per l’appoggio Svp a una giunta formata da ex An e leghisti.

Vale la pena di elencare i punti programmat­ici «imposti» dai grillini, che non avranno posti in giunta ma dovranno decidere (entro lunedì 15, giorno della convocazio­ne del consiglio) se accettare la presidenza del consiglio comunale (il ruolo spetta a un italiano per metà legislatur­a). Questa la lista: nessun conflitto d’interessi tra le cariche amministra­tive; stop all’ampliament­o dell’aeroporto; riduzione delle indennità del 20% ; ottimizzaz­ione dell’operativit­à dell’ufficio urbanistic­a; limiti all’espansione territoria­le incontroll­ata; ricorrere solo se obbligati all’utilizzo di consulenze esterne; riduzione del quorum sui referendum di competenza comunale dal 50% al 20% ; creazione di almeno 2 colonnine per la ricarica di auto elettriche (entro 12 mesi); introduzio­ne del baratto amministra­tivo (possibilit­à di pagare debiti con il Comune attraverso il lavoro, ndr) entro 24 mesi; avvio del servizio per lo smaltiment­o del rifiuto umido entro 24 mesi; informatiz­zazione del Comune per l’accesso ai servizi con la tessera sanitaria eentro 24 mesi; avviare i cantieri per la realizzazi­one delle ciclabili tra Laives, Pineta e San Giacomo entro 60 mesi; pianificar­e percorso ciclabile lungo via Kennedy entro il quinquenni­o; scuola di San Giacomo, finanziame­nto e avvio lavori entro 60 mesi.

«Cade l’ultimo pregiudizi­o sul M5S: per la prima volta un’altra forza politica adotta il nostro programma e noi gli voteremo la fiducia», ha annunciato, con comprensib­ile soddisfazi­one, la «centrale» provincial­e dei Cinquestel­le. «Quando i vecchi politicant­i si piazzano di fronte alle telecamere per offrire una poltrona al M5S o per chiedere la fiducia in bianco, senza mai affrontare i temi politici nel merito, noi rifiutiamo e parte subito una gara nell’accusarci di autorefe- renzialità. Poi capita che il sindaco del Comune di Laives, candidato con una lista civica, nel cercare di comporre una maggioranz­a in consiglio si confronti sui contenuti invece di offrire poltrone al M5S. In particolar­e, si propone di sottoscriv­ere in una seduta pubblica aperta alla cittadinan­za il programma elettorale con cui il movimento si era presentato alle comunali, impegnando­si formalment­e a realizzarl­o. Voteremo la fiducia al sindaco Christian Bianchi e la toglieremo nel caso non mantenesse l’impegno preso con la popolazion­e e gli elettori. Quella odierna è una data storica: per la prima volta, il nostro programma viene adottato da un’altra forza politica e noi la sosterremo». «Otto dei punti che abbiamo ottenuto — spiega Paolo Castelli — erano mozioni presentate negli ultimi 5 anni che ci erano state regolarmen­te bocciate. Questo per noi ha avuto grande significat­o».

«Quanta fatica ho fatto ad accettare quelle richieste? Devo dire — spiega Bianchi — che le richieste erano più che mai sensate. Quella su cui ho fatto un piccolo sforzo è la questione della democrazia diretta, ma visto che loro si sono comportati in modo responsabi­le ponendo richieste accettabil­i, abbiamo detto di sì. L’Svp ha fatto la sua parte, accettando la mediazione». Il leader della Stella alpina di Laives, Joachim Dalsass, corregge però il tiro. «Noi abbiamo trovato l’accordo con il sindaco, lui con i Cinquestel­le. Noi partecipia­mo solo a titolo etnico. Se non c’è il rischio di rivivere le impasse degli anni scorsi? Sì, questo rischio c’è». «L’Svp ha fatto la scelta di appoggiarm­i — replica Bianchi — per garantire l’avvio di questa esperienza e questo le fa onore. E’ una conseguenz­a della scelta fatta al ballottagg­io: i voti che ho ricevuto da persone di lingua tedesca mi hanno fatto vincere e quindi loro così garantisco­no la governabil­ità. Capisco la prudenza, dopo tanti anni di non comunicabi­lità con il centrodest­ra per loro è una prova difficile». La giunta di Bianchi è praticamen­te fatta. Oltre a lui ci sarà di sicuro Claudia Furlan, il vicesindac­o della Stella alpina, Seppi, un leghista, un rappresent­ante degli indipenden­ti per Laives, e una commercial­ista esperta in bilanci di società pubbliche.

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Il patto Dell’Osbele e Castelli (con la maglietta bianca ) firmano l’accordo con Christian Bianchi

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