Merano, Rösch cerca il confronto con la Volkspartei
I dubbi del sindaco su Facebook: «Dobbiamo liberarci dal ghiaccio, deve tornare la primavera»
Momento cruciale per la trattativa che deve portare alla formazione della giunta a Merano. Ieri sera la delegazione Svp composta da Gruber, Strohmer, Hölzl e Brunner ha incontrato il sindaco «verde» Rösch accompagnato da Kury e Ladurner. Dopo le tensioni della campagna elettorale, l’iniziale veto sulla presenza della «nemica numero uno» Cristina Kury (la più votata degli ambientalisti, nonché ispiratrice della candidatura vincente di Rösch) nella futura giunta è sparito dalle dichiarazioni ufficiali post ballottaggio. Segno, quanto meno, di una sopravvenuta dose di pragmatismo. Lo stesso pragmatismo che induce Rösch a cercare di convincere la Stella alpina nonostante per lui non sia strettamente necessario (ha di fatto solo un voto in meno, dell’ipotetica coalizione che avrebbe dovuto sostenere Gruber). L’incontro di ieri — finito dopo la chiusura delle pagine in tipografia — è servito soprattutto a capire quali erano le richieste del partito e i margini per la trattativa. Ma l’intesa non sembra facilissimo. Il neo sindaco, mostrando una invidiabile (per molti politici) confidenza con i social media, ieri, poco prima della riuione, ha postato una sorta di «parabola». «Stavo leggendo il giornale ieri mattina tra un sorso di caffè e l’altro. Ci capisci qualcosa? Mi ha chiesto Mario da dietro il banco. Vorrei, gli ho risposto, ma non è facile. A me, ha continuato asciugando un bicchiere, questo mezzo terremoto fa venire in mente una crociera che ho fatto qualche anno fa. Cioè? Primavera nei mari del nord, appena oltre il circolo polare artico. In navigazione su una nave rompighiaccio. Tutti a prua a vedere il ghiaccio che si spaccava. Io, dopo un po’, sono corso a poppa. Volevo vedere cosa aveva lasciato dietro di sé quello schianto. Ho guardato giù: una scia scura e densa tagliava il bianco della neve. I resti del puck andavano alla deriva. Mi sa, ha continuato poi, che il 24 maggio eravamo tutti a prua a guardare il ghiaccio che si spaccava. Ora ci tocca la poppa. Ci tocca fare in modo che il mare non torni sotto. Che il ghiaccio non vinca di nuovo. Se no, che primavera è?». Che Rösch volesse dire di non essere disposto a imbarcare l’Svp a tutti i costi, riportando cioè il ghiaccio? Ma lasciare fuori l’Svp vorrebbe dire coinvolgere, oltre Civica e Pd (quasi certi) anche l’ex forzitalico Zaccaria. Dopo il rischio ghiaccio, il rischio macedonia?