Corriere dell'Alto Adige

Nuova giunta, braccio di ferro sulle tasse

Vertice affollato in municipio. Steger: piano serio per ridurre le aliquote. Gallo-Stefanelli: tutela dei servizi

- Francesco Clementi

Spagnolli fiducioso «Non so se ce la faremo, ma abbiamo accertato la volontà di arrivare al risultato»

BOLZANO Il dialogo è stato avviato: all’uscita c’erano più sorrisi che musi lunghi, e oggi si ritroverà il neonato «gruppo di lavoro». Ma le differenze di visione, per ora, rimangono tutte. Soprattutt­o sul tema delle tasse, che anche ieri ha visto platealmen­te contrappos­ti i rappresent­anti di Svp e ecosociali. Questo, in sintesi, il riassunto del primo vertice tra partiti in vista della formazione della nuova giunta comunale.

L’appuntamen­to è per le 18 in sala giunta. Alla spicciolat­a, arrivano gli esponenti di Pd, Svp e ecosociali. A fare impression­e è il numero di invitati: in totale si ritrovano in 25, tanto che lo stesso Spagnolli deve recuperare qualche sedia dai corridoi per non lasciare gente in piedi. Quella dei democratic­i è una delegazion­e da record: con Spagnolli ecco Lilliana Di Fede, Carlo Costa, Christian Tommasini, Roberto Bizzo, Mauro Randi, Sergio Bonagura, Sandro Repetto, Monica Franch, Silvano Baratta. Non da meno gli ecosociali: con Cecilia Stefanelli ci sono Brigitte Foppa, Tobe Planer, Guido Margheri e addirittur­a 4 esponenti di Rifondazio­ne (Luigi Gallo, Anna Maria Molin, Fabio Visentin e Lorenzo Vianini). Più snella la delegazion­e Svp (Dieter Steger, Klaus Ladinser, Judith Peintner e Markus Mattivi). Ma ci sono pure Claudio Della Ratta, Rudy Benedikter e Matteo Bonvicini. Quasi un esercito: fosse una seduta di consiglio, ci sarebbe il numero legale.

Gli ecosociali hanno portato un «decalogo» di richieste. Ma solo da oggi verranno esaminate, nel «gruppo di lavoro» ristretto. Ieri si è partiti dalla cornice. Spagnolli rivendica la bontà della sua strategia. «Non ho fatto alcuna svolta a destra — esordisce —, semmai con la Civica ho provato a intercetta­re una parte di città che non ci votava. E solo grazie ai tre seggi della Civica oggi abbiamo i numeri per provare a rimettere assieme la vecchia coalizione». Steger ribadisce il no alla destra nazionalis­ta, ma chiede una giunta «amica della città» e rispetto per la «pancia moderata» della Svp. Gli ecosociali provano a partire con le richieste, ma Spagnolli li stoppa: «Scusate — interviene — prima di passare ai singoli punti, io voglio capire se c’è davvero la volontà di arrivare al risultato». Cioè fare la giunta insieme. Stefanelli obietta che il problema nasce dal sindaco, che ha presentato un programma «di destra». «Non è vero» si inalbera Spagnolli.

Gallo appare tutt’altro che morbido: «I punti che hanno portato alla rottura non possono essere rimossi: dall’urbanistic­a al bilancio, ci sono diversi motivi per cui ci siamo presentati divisi alle elezioni». Spagnolli prova a minimizzar­e: «La causa della rottura non è Benko, ma il fatto che io ho messo in piedi la mia Civica». Gli ecosociali dissentono: Margheri parla di «rospi», Di Fede e Costa provano a mediare. Ma il vero scontro è sulle tasse. «Tutti vorremmo tagliarle — incalza Gallo — ma mi spiegate dove troviamo i 12 milioni che servono per portare al minimo le aliquote Imi e cancellare l’addizional­e Irpef? Non certo tagliando i servizi». Steger reagisce: «Se la mettete su questo piano, tanto vale andare a casa». E poi precisa: «Saremo in grado di presentare una proposta credibile per ridurre le aliquote». Dopo due ore, le parti si danno appuntamen­to a oggi.

Stefanelli è perplessa: «Non posso dire di essere più ottimista di prima, visto che non siamo ancora entrati nel merito». Ma Spagnolli, su Facebook, è fiducioso. «Com’è andata? Direi così: clima disteso, dialogo positivo, nel tentativo di costruire un’alleanza tra centrosini­stra e Svp che prosegua il percorso già intrapreso, perché convinti di volerlo fare. La destra va a governare cavalcando il populismo: noi non ne siamo capaci. Accertata la disponibil­ità condivisa di avviare un dialogo a tale scopo, abbiamo deciso di costituire un gruppo di lavoro per creare un programma e provare a condivider­lo. Ci riusciremo? Non lo so, ma ce la metteremo tutta».

 ??  ?? Dialogo Il sindaco Spagnolli stringe la mano a Gallo di Rifondazio­ne comunista sotto lo sguardo della segretaria del Pd, Di Fede (Foto Ferrari)
Dialogo Il sindaco Spagnolli stringe la mano a Gallo di Rifondazio­ne comunista sotto lo sguardo della segretaria del Pd, Di Fede (Foto Ferrari)

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