Asl, i conti tornano: bilancio in attivo
Fabi: «Un risultato straordinario, lascio un’azienda in salute». Accantonati nove milioni di riserve
BOLZANO L’ultimo bilancio di Andreas Fabi è positivo. L’Asl ha chiuso il 2014 con un avanzo di 600mila euro che vanno a rimpinguare il tesoretto di oltre 9 milioni che Fabi lascia al suo successore Thomas Schäl che a breve prenderà il timone della sanità altoatesina.
Il risultato è una sorpresa anche perchè l’Asl aveva previsto di chiudere il 2014 con un buco di 15 milioni. In rosso era anche il bilancio di previsione 2015 che indicava un sottofinanziamento di 38 milioni. Per quest’anno la giunta ha stanziato ulteriori risorse ma il risultato 2014 è tutto frutto dei sacrifici dell’Asl. «Abbiamo ridotto il numero di dirigenti, alcuni primari non sono stati sostituiti e, ove possibile, abbiamo risparmiato senza toccare i servizi e le prestazioni» sottolinea Fabi ricordando che tra il 2012 ed il 2014 i finanziamenti all’Asl sono stati ridotti di 50 milioni di euro. «I 38 milioni supplementari sembrano una grande cifra ma si tratta di una parte di ciò che è stato tagliato negli ultimi tre anni. Dovevamo risparmiare 50 milioni e ce l’abbiamo fatta» aggiunge Fabi che scherzando dice :«Non avrò più la possibilità di chiudere un bilancio in passivo».
A giorni, ma non è dato sapere quanti, Fabi lascerà il posto al manager Thomas Schäl che avrà il compito di portare avanti la riforma iniziata da Fabi che, almeno dal punto di finanziario, lascia un’azienda in salute. Analizzando le cifre nel dettaglio emerge chiaramente l’importanza dello sforzo dal gruppo dirigente. Nel 2013 i costi sostenuti ammontavano a 1,207 miliardi. Nel 2014 la spesa è cresciuta dello 0,27%, meno dell’inflazione, arrivando a quota 1,210 miliardi. Nel frattempo però la spesa per i beni sanitari è aumentata del 2,76% arrivando a quota 137 milioni. In compenso la spesa per i beni non sanitari è scesa dell’8,87% arrivando a 19 milioni. In netto calo (meno 2,13%) anche il costo del personale che con 577 milioni rimane comunque la voce principale. Un risparmio di 12,5 milioni rispetto al 2013 ottenuto grazie ai minori costi per il Tfr (2,8 milioni), la riduzione degli straordinari (2,5 milioni) e le nuove sui rimborsi spese per i servizi non sanitari (2,2 milioni). Nel frattempo l’organico è aumentato di 2 medici, 15 infermieri, 2 assistenti tecnico sanitari e 10 professionisti dell’area riabilitativa.
Risultati positivi anche per quanto riguarda le entrate da ticket sanitari che arrivano a quota 19, 2 milioni, per le prestazioni a pagamento (15,3 milioni) e per l’attività intramoenia grazie a cui l’Asl incassa oltre 2 milioni l’anno (+11,6% rispetto al 2013). Altra importante voce di entrata è la mobilità: le entrate complessive rispetto al 2013 sono diminuite ma grazie al flusso di pazienti l’Asl bolzanina guadagna pur sempre 11 milioni l’anno: 7,8 grazie alla mobilità nazionale e 3,1 grazie a quella internazionale.
Risultano in aumento anche le prestazioni. I ricoveri sono aumentati da 68.500 a 70.800 e, anche se in misura minore, sono cresciute anche le giornate complessive di degenza che passano da 44 a 445mila. Rimangono invece stabili si le prestazioni ambulatoriali ospedaliere sia quelle di laboratorio, in leggero aumento invece quelle di radiologia. Nonostante i tentativi di scoraggiare gli accessi si registra un notevole aumento (+6%) delle persone che si rivolgono al pronto soccorso: dai 234.695 accessi del 2103 si passa ai 254mila del 2014.
«Nonostante i risparmi sono state fornite più prestazioni e il personale in ambito medico è stato aumentato» aggiunge Fabi che dal 2007 a oggi non ha mai chiuso un bilancio in rosso. Anzi in questi anni l’Asl è riuscita a mettere da parte un tesoretto di 9,2 milioni che in futuro saranno preziosissimi.
Per il 2015 infatti l’Asl prevedeva un buco di 38 milioni di euro e dunque ha chiesto un finanziamento supplementare alla giunta provinciale che , dopo anni di tagli, ha aumentato lo stanziamento per la sanità.
«Voglio ringraziare tutti i collaboratori — ha concluso Fabi — che nonostante la pressione causata dai costi e dai tempi difficili hanno saputo portare avanti le proprie mansioni con impegno e competenza continuando a garantire un’assistenza sanitaria di alto livello».