Morte sospetta, aperto un fascicolo
La Procura indaga su un decesso all’ospedale. L’uomo si era sentito male dopo una gita
BOLZANO La Procura della Repubblica di Bolzano aprirà un fascicolo d’indagine sulla base di un dettagliato esposto depositato questa mattina in tribunale in relazione alla morte sospetta di un bolzanino di 54 anni che nel marzo 2008 sarebbe deceduto in circostanze sospette. Nel mirino dell’esposto c’è lo staffo dell’ospedale San Maurizio di Bolzano, all’interno del cui reparto di rianimazione fu ricoverato l’uomo a seguito di un malore.
Il bolzanino si era deciso a ricorrere alle cure mediche dopo che, il giorno successivo a un’escursione in montagna, aveva iniziato ad accusare difficoltà respiratorie. I familiari dell’uomo, dopo aver depositato un atto di citazione in sede civile, hanno ora deciso di presentare anche un esposto in procura a Bolzano per chiedere agli inquirenti di valutare se vi siano gli estremi per un’incolpazione per omicidio colposo nei confronti del personale medico e infermieristico che ebbe in carico l’uomo.
Le circostanze che portarono al decesso l’uomo hanno fatto supporre ai familiari che qualcosa non sia andato nel verso giusto proprio fra le corsie del San Maurizio, nonostante l’effettiva morte dell’uomo sia avvenuta solo successivamente in un istituto di riabilitazione della città di Pavia per complicazioni sopravvenute in seguito.
L’atto d’accusa presentato dai familiari della vittima si basa sulla consulenza di due docenti universitari di Bologna. I due docenti scrivono nel loro documento che il paziente sarebbe rimasto per troppi minuti senza somministrazione di ossigeno. Di qui gli sarebbero derivate gravi lesioni irreversibili. Alcuni documenti ospedalieri — venuti in possesso della famiglia solo di recente — proverebbero che l’arresto cardiaco che successivamente colse l’uomo sarebbero legate da un nesso causale alla carenza di ossigeno di cui sarebbe stato vittima durante il ricovero.
I fatti si sarebbero verificati la sera del 3 marzo 2008. Quella sera gli operatori sanitari si accorsero che le cannule dell’ossigeno sarebbero intasate dal muco prodotto dal paziente tenuto in coma farmacologico. L’oggetto di contestazione da parte dei familiari della vittima fa riferimento alla condotta degli operatori che si occuparono della pulizia o sostituzione delle cannule. Gli operatori sanitari annotarono un intervento tecnico durato due minuti (a partire dalle 22) ma a distanza di qualche anno è emerso che quella notte il paziente fu anche trasferito nel reparto di pneumologia per un intervento che si sarebbe concluso una quarantina di minuti dopo. La mancata conclusione positiva della conciliazione ha portato i familiari a presentare un esposto. Sarà ora la magistratura a verificare l’attendibilità del contenuto dell’esposto. BOLZANO Si svolgeranno venerdì mattina a Roma i funerali di padre Severin Leitner, (foto) il gesuita altoatesino morto domenica durante un’escursione sul Gran Sasso. La cerimonia si svolgerà nella Chiesa del Santo Spirito. Sarà sepolto nella cappella dell’ordine nel cimitero monumentale del Verano. Non si esclude che, essendo Leitner uno dei gesuiti più importanti del mondo cattolico, anche il Papa — gesuita — possa decidere di prendere parte alla cerimonia. «Padre Leitner era un uomo cordiale, eccellente in tutte le dimensioni e soprattutto, per me che ero stato ordinato con lui, era uno straordinario amico» è il ricordo di padre Gerwin Komma, guida spirituale del Seminario Maggiore di Bressanone.