Corriere dell'Alto Adige

Liponi: scomparsi, legge da rivedere

I fondatori di Penelope: occorrono nuclei speciali e permessi per i familiari

- Tiziana Buono

BOLZANO La speranza di ritrovare il loro Andrea ha spinto i coniugi Liponi a fondare un’associazio­ne, «Penelope Trentino Alto Adige», per aiutare le famiglie che hanno vissuto la loro stessa esperienza. Nell’incontro al circolo cittadino presidente e vicepresid­ente dell’associazio­ne hanno chiesto una revisione della legge che regola le ricerche delle persone scomparse.

«É fondamenta­le mantenere viva la memoria non solo di Andrea ma anche sul dramma di tutti gli scomparsi, che non è un fatto privato ma dell’intera comunità e sensibiliz­zare quest’ultima contro l’indifferen­za». Così la signora Liponi spiega il senso dell’iniziativa, in occasione della quale sono stati rammentati i dati dell’ufficio del commissari­o straordina­rio del governo per le persone scomparse: dal primo gennaio 1974 al 30 giugno 2014 si sono perse le tracce di 29.763 persone, di cui 234 solo in Trentino Alto Adige. Praticamen­te ogni due mesi una persona svanisce nel nulla, senza lasciare tracce. Come è accaduto ad Andrea Liponi che risulta scomparso dall’estate del 2008.

«La legge 203/2012 consente l’accettazio­ne e gestione immediata delle denunce ma è limitata» osserva Livio Liponi che aggiunge: «Si sarebbero dovuti prevedere nuclei speciali per le ricerche regione per regione e provincia per provincia, un fondo di solidariet­à e permessi retribuiti in favore dei familiari delle persone scomparse come anche una banca dati online accessibil­e da tutti».

I coniugi Liponi hanno poi sottolinea­to come la loro associazio­ne collabori con le forze dell’ordine, la protezione civile, il soccorso alpino nonché accompagni i familiari degli scomparsi nel rapporto con le istituzion­i e li sostenga dal punto di vista psicologic­o.

«Quando le investigaz­ioni vengono sospese, interviene Penelope che in virtù della legge 203/2012 ha il diritto di partecipar­e ai tavoli tecnici della ricerca, sebbene non coinvolta nei piani territoria­li delle province di Bolzano e Trento e, anche col supporto dei social network, sollecita la prosecuzio­ne delle indagini — dichiara la signora Liponi che esprime tutta la sua solidariet­à a chi di punto in bianco perde un familiare —. Chi vive questo dolore non deve mai perdere mai la speranza di ritrovare il proprio caro, dobbiamo invece unire le forze. Solo insieme — conclude — possiamo avere una marcia in più per trovare una risposta a tutti i nostri interrogat­ivi».

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