Corriere dell'Alto Adige

«Andiamo avanti, nonostante i gufi»

Rossi: bene 15 fusioni su 19. Frenate nel Patt. Borga: non è un plebiscito. Daldoss: ora le gestioni associate

- Alessandro Papayannid­is

TRENTO «Per i piccoli Comuni tira una brutta aria», si era lasciato sfuggire Lorenzo Dellai alla vigilia del referendum sulle fusioni comunali di domenica in malcelata difesa di un Trentino con tutti i campanili e comunità di valle «politiche». Il disegno di Ugo Rossi e Carlo Daldoss è diverso: meno comuni, più poteri ai sindaci nelle comunità di valle, più amministra­zione e meno politica. I trentini, domenica, hanno approvato 15 fusioni su 19 e Rossi si toglie un sassolino dalla scarpa citando Matteo Renzi: «Andiamo avanti, nonostante i gufi. Due anni fa avevamo 223 Comuni, ora siamo a 178, possiamo arrivare a 120». Rossi sottolinea che nel 2014 le fusioni nel resto d’Italia sono state 26: «Un bel risultato per l’immagine dell’autonomia».

Chi nasce

Nascono i nuovi comuni di Altavalle, Altopiano della Vigolana, Amblar-Don, Borgo Chiese, Borgo Lares, Castel Ivano, Cembra Lisignago, Madruzzo, Porte di Rendena, Primiero San Martino di Castrozza, Tre Ville, Vallelaghi, Ville d’Anaunia, Sella Giudicarie, Contà. Stop invece a Albiano Lona Lases, Civezzano Fornace, Tesino, Rendena Terme. I nuovi Comuni nasceranno in gennaio e a primavera si terranno le elezioni amministra­tive; negli altri si andrà alle urne quest’anno, tra il primo novembre e il 15 dicembre. Ivano Fracena dovrebbe tentare la fusione con Castel Ivano entro novembre. «Su 55 Comuni, in 51 è passato il sì», sottolinea Rossi. Gli altri quattro sono Lona Lases, Fornace, Pieve Tesino e Bocenago.

Il tarlo autonomist­a

A Lona Lases, il sindaco Marco Casagranda, autonomist­a, ha vinto la sua battaglia contro la fusione. Anche a Fornace il primo cittadino è delle Stelle alpine (lo conferma il segretario Franco Panizza) ma era favorevole alla fusione (poi saltata). Nel Patt si osserva anche, senza entusiasmo, che non è andato a fusione il Tesino, dove gli autonomist­i schierano la presidente del Consiglio regionale, Chiara Avanzo, che alla vigilia aveva segnalato la necessità di più tempo per far maturare il processo di aggregazio­ne. «Molti hanno capito, qualcuno no. Ma noi andiamo avanti», taglia corto Rossi. Il segretario Franco Panizza parla di «Autonomia che sa rimettersi in gioco, comuni più forti, servizi migliori con meno spesa».

I commenti

«Andiamo avanti, entro il 10 novembre dobbiamo definire gli ambiti per le gestioni associate — ricorda l’assessore Carlo Daldoss — in modo da completare la riforma entro il 2015. I Comuni appena fusi saranno esenti, ma dopo tre anni ci sarà una verifica; anche loro dovranno rispettare alcuni parametri. Discuterem­o l’organizzaz­ione dei territori in Consiglio delle autonomie».

Il presidente del Consiglio delle autonomie, Paride Gianmoena, parla di «conferma della centralità dei municipi» e definisce «vincente» il progetto. La segretaria dell’Upt, Donatella Conzatti, rimarca che «la voglia di unirsi supera le ragioni dell’efficienza e del risparmio: è il segnale della diffusa voglia di cambiament­o». Per l’assessore Mauro Gilmozzi «la partita non è finita, si devono raggiunger­e modelli di efficienza che le fusioni non necessaria­mente producono; inoltre bisognerà decidere come gestire gli esuberi di figure come i segretari comunali. Infine, bisognerà capire a quale misura tendere: comuni grandi, che in alcuni casi coincidono con la comunità?». Bruno Dorigatti, presidente del Consiglio provincial­e, invita a «riaprire il dialogo con le periferie», mentre Rodolfo Borga (Civica trentina) dall’opposizion­e nota: «Mi attendevo un plebiscito: la giunta si è spesa molto, ma il plebiscito non c’è stato. Non sono contrario alle fusioni, ma non è il caso di illudersi: ci sono 30 comuni in meno ma quelli nuovi non faranno nemmeno le gestioni associate». Maurizio Fugatti (Lega) è caustico: «Tesino e Civezzano-Fornace sono fallimenti pesanti. Noi non siamo contrari alle fusioni, ma al fatto che non si possa tornare indietro dopo averne verificato l’efficienza».

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