Occorre stabilità
Mi auguro che il braccio di ferro in atto tra il sindaco Spagnolli e i rappresentanti del fronte ecosociale sia un gioco delle parti, in cui ognuno cerca di massimizzare il risultato, pur sapendo che in un modo o nell’altro l’accordo andrà trovato.
Me lo auguro per il bene della città. Non vorrei tornare alle urne in autunno, anche perché rischiamo di trovarci nuovamente in una situazione di stallo, sia che vinca il centrosinistra, sia che vinca Urzì.
Purtroppo Spagnolli si è sbilanciato un po’ troppo con il progetto del megastore Benko. Forse avrebbe fatto meglio ad aspettare un po’, coinvolgendo maggiormente la popolazione. Invece ha avuto fretta ed ora si trova davanti gli ex alleati che gli faranno pagare un prezzo politico molto alto.
Del resto anche lo scenario opposto non è molto rassicurante. A differenza della vicina Trento, il sindaco che vince le elezioni non ottiene un premio di maggioranza. Il che si tradurrebbe, nel caso di vittoria di Urzì o di un altro candidato del centrodestra, in una ingovernabilità totale. La stessa situazione in cui si trovò dieci anni fa Giovanni Benussi, vincitore ma senza maggioranza. Venne soprannominato «il sindaco di maggio» perché governò poche settimane prima di passare la mano. Bolzano ha bisogno di stabilità e di concretezza. Dobbiamo lasciare da parte le chiacchiere e far ripartire il capoluogo. Merano ci ha insegnato che anche l’impossibile a volte si può realizzare: mai nessuno avrebbe anche solo immaginato un sindaco verde. Noi non vogliamo l’impossibile, ma una rassicurante normalità: è ora che Spagnolli si metta al lavoro concretamente per il bene dei bolzanini. Luciano Bianchi,
BOLZANO