Corriere dell'Alto Adige

LA RIFORMA DEL TRASPORTO LOCALE E LE OCCASIONI OFFERTE AGLI UTENTI

- Stefano Mascheroni,

Il disegno di legge per la riforma del trasporto pubblico locale dovrebbe essere pronto per essere vagliato dal Consiglio dei ministri. Si tratterebb­e di tredici articoli con alcune novità importanti: la liquidazio­ne delle società in perdita, l’affidament­o dei servizi tramite gara, il costo degli abbonament­i ai mezzi pubblici detraibile dalle tasse. Un ruolo centrale verrà svolto dall’Autorità dei trasporti, un fattore di garanzia in termini di terzietà che sta inoltre rendendo periodiche le consultazi­oni con le associazio­ni degli utenti. Una novità importante, quindi, dovrebbe essere quella sull’affidament­o dei servizi tramite gara. Il tema dei bandi di gara per l’assegnazio­ne dei servizi di trasporto è centrale nel riordino del settore e nella visione di mobilità per le nostre città; non è un tecnicismo per giuristi, o non solo. Nei bandi di gara devono essere contenuti e rappresent­ati i concetti di assegnazio­ne delle risorse premiali in virtù del raggiungim­ento di obiettivi che hanno un forte impatto sulla modalità di erogazione del servizio, quali le integrazio­ni tra le diverse modalità di trasporto, l’integrazio­ne tariffaria, la realizzazi­one di investimen­ti finalizzat­i al rinnovo della flotta e della rete, l’attivazion­e di servizi di infomobili­tà, la sostenibil­ità del servizio all’interno delle città con una visione sistemica delle comunità. Nei bandi di gara va assolutame­nte visualizza­ta la centralità del cittadino, nella sua duplice veste di utente del servizio, quindi di destinatar­io finale, ma anche di committent­e, in via indiretta, attraverso l’amministra­zione pubblica. Fin dall’individuaz­ione dei criteri di aggiudicaz­ione della gara, si dovrà inserire come requisito aggiudican­te la declinazio­ne delle forme di coinvolgim­ento dei cittadini, coinvolgim­ento che dovrà essere continuati­vo e strutturat­o. Tramite l’ascolto dei cittadini si possono prendere in consideraz­ione soluzioni che gli utenti hanno trovato come incentivo all’utilizzo dei mezzi pubblici locali. Ad esempio, perché non cogliere spunto dalle forme di condivisio­ne portate avanti da cittadini auto-organizzat­isi, come la condivisio­ne del residuo del biglietto al termine della corsa (cosa che accade nella città di Torino, azienda Gruppo torinese trasporti) e rivedere il regolament­o di ammissione a bordo, permettend­o che il biglietto orario sia cedibile e prevedendo alle fermate dell’autobus portabigli­etti ancora validi? Sarebbe lungimiran­te «ascoltare» i cambiament­i che nascono all’interno delle comunità territoria­li. Ripartire dall’ascolto e strutturar­lo sarebbe una coraggiosa visione politica di un legislator­e attento a declinare il tema del trasporto pubblico locale come «bene comune», da preservare con e per i cittadini.

segretario regionale Cittadinan­zattiva Alto Adige

Caro Mascheroni,

comunicazi­oni e trasporti locali, compresi quelli funiviari, sono una competenza primaria provincial­e. Sono pertanto curioso di vedere se e come le linee guida della riforma che lei cita potranno venire applicate anche da noi.

Dalla sua elencazion­e risultano comunque spunti interessan­ti pure per la nostra realtà autonomist­ica, soprattutt­o per quanto riguarda la partecipaz­ione e il coinvolgim­ento dei cittadini. Ho poi una curiosità ancora maggiore nel verificare quanto veramente succederà in tutta Italia con la prima di quelle che lei definisce «novità importanti» della riforma. E cioè «la liquidazio­ne delle società in perdita»: temo che anche in questo caso la volontà riformatri­ce del governo verrà messa a durissima prova.

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