Corriere dell'Alto Adige

Mitici Sepultura Concerto pusterese all’Ufo il 17 luglio

Il gruppo «cult» in tour all’Ufo di Brunico: concerto il 17 luglio

- Boschi

ISepultura tornano in Italia per tre date nel mese di luglio, la prima li vedrà salire sul palco dell’Ufo di Brunico il 17 luglio. Una data da segnarsi sull’agenda. Del resto, il gruppo metal brasiliano, fondato nel 1984 a Belo Horizonte dai fratelli Cavalera, ebbe un successo straordina­rio tra la fine degli anni Ottanta e l’inizio dei Novanta grazie agli album Beneath the

Remains (1989) Arise (1991) e Roots pubblicato nel 1996, disco che sfiorò il milione di copie vendute a livello internazio­nale. All’apice del successo commercial­e, però, il fondatore e leader del gruppo, Massimilia­no «Max» Cavalera, abbandonò la band per fondare i Soulfly e venne raggiunto dieci anni più tardi dal fratello batterista, Igor con cui fondò i Cavalera Conspiracy.

Furono perdite pesanti che non hanno impedito al gruppo brasiliano di proseguire la loro attività e i loro tour internazio­nali a pieno ritmo. Attualment­e, i Sepultura sono formati da Paulo Xisto Pinto Junior, meglio noto come «Paulo Jr.» al basso, l’unico «reduce» della band originale, Andreas Kisser alla chitarra, il ventiquatt­renne Eloy Casagrande alla batteria e l’unico non brasiliano del gruppo, Derrick Green, da Cleveland (Ohio), alla voce.

I Sepultura, nelle varie formazioni, hanno all’attivo tredici album in studio, sette pubblicati senza l’apporto di Max Cavalera. L’ultimo, The Mediator Between Head and Hands Must Be the Heart (Il mediatore tra la testa e le mani deve essere il cuore), registrato negli Stati Uniti nel 2013, è stato definito dal chitarrist­a Andreas Kisser: «Brutale, rapido ed efficace», mentre per Derrick Green si tratta di un lavoro «davvero oscuro e sinistro, decisament­e metal».

A dire il vero, con il passare degli anni il «metallo» dei Sepultura è decisament­e cambiato. Nati oltre trent’anni fa in versione black e death, sono passati al «trash metal» nei primi anni novanta per sfociare nell’hardcore di Roots del 1996. Dopo l’abbandono di Max Cavalera, il gruppo ha provato a ripetere i successi del passato perdendo però gran parte della sua capacità sperimenta­le e, secondo esperti e critica, gli ultimi lavori sono decisament­e tornati al trash metal che aveva garantito il grande successo.

Anche l’impronta fortemente politica della band ha avuto alti e bassi, ma persino il contesto brasiliano è molto cambiato. Le canzoni contro la repression­e delle forze dell’ordine e gli attacchi contro alcune istituzion­i religiose continuano, comunque, ad essere una caratteris­tica del gruppo, basti citare i titoli di alcune canzoni dell’ultimo album: Trauma of war, The Vatican o The age of the Atheist. Chi volesse valutare di persona a che punto sia il percorso della band «metal» brasiliana non deve, quindi, far altro che recarsi il 17 al Centro giovanile e culturale «Ufo» di Brunico (apertura porte alle 20.30, biglietti in prevendita a partire da 21 euro).

Le altre due date italiane sono previste il 26 luglio a Cascina (Pisa), per il «Metal Jungle Fest», e il 27 al Circo Magnolia a Milano.

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