Corriere dell'Alto Adige

Tar, slitta il vertice dei consiglier­i italiani

Attesa per la commission­e dei 12. Urzì: dubbi su una norma retroattiv­a

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BOLZANO Slitta ancora la nomina del giudice italiano del Tar. Ieri avrebbe dovuto tenersi la riunione dei consiglier­i italiani per la scelta dei candidati ma la questione è stata ancora una volta rinviata in attesa di una norma di attuazione che la comissione dei Dodici dovrebbe discutere oggi. Piuttosto scettico Alessandro Urzì di Alto Adige nel cuore secondo cui una nuova norma non potrebbe essere applicata a una procedura di selezione già iniziata.

A presentars­i alle selezioni sono stati trenta tra avvocati e magistrati. La scelta spetta al consiglio provincial­e che però la sta tirando per le lunghe.

In lizza ci sono Michelange­lo Antonucci, Sonya Beretta, Marco Cappello, Cristina Caravaggi, Fabrizio Cavallar, Elena Celeghin, Daniela Cinque, Giovanna Cipolla, Anna Conte in Davico, Anna Rosa Defant, Nicola De Nigro, Daniele Salghetti Drioli, Laura Fadanelli, Valeria Filippi, Maria Costanza Giatti, Bianca Maria Giudiceand­rea, Stefano Giuliani, Laura Giramonti, Arturo Knering, Antonio Lampis, Domenico Laratta, Eliana Marchesini, Alessandra Merini, Elena Pasqualin, Gianlorenz­o Pedron, Sarre Pirrone, Laura Polonioli, Sabine Sciarrone, Giovanna Valentini e Alberto Zocchi.

Un elenco in cui figurano l’intera avvocatura comunale di Bolzano, il direttore amministra­tivo dell’Asl Marco Cappello e anche l’ex vicesindac­o di Bressanone Gianlorenz­o Pedron. Altri nomi noti sono quelli dell’avvocato dell’Anaao Domenico Laratta, del caporipart­izione cultura Antonio Lampis e di Alberto Zocchi, ex componente della commission­e dei Dodici e difensore di fiducia del sindaco di Bolzano Luigi Spagnolli

Ieri ci sarebbe dovuto essere il vertice dei cinque consiglier­i italiani a cui spetta la nomina del magistrato. LA riunione però è stata rinviata in attesa della decisione della commission­e dei Dodici che oggi potrebbe varare una nuova norma sulla selezione dei giudici del Tar.

«Non credo — avverte Alessandro Urzì di Alto Adige nel cuore che ha chiesto un parere al presidente del consiglio Thomas Widmann — che una norma possa essere applicata a una procedura già iniziata».

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