Arriva Finardi «Voglio ritrovare l’anima rock»
Live Doppia data dell’artista milanese in regione: a Pergine e Bolzano Il cantautore presenta Parole e musica: «Dialogherò con il pubblico»
L’anima blues di Eugenio Finardi sta per tornare in regione con una doppia data al teatro Comunale di Pergine Valsugana il 3 ottobre e al teatro Cristallo di Bolzano il 10 novembre. Il grande artista milanese, ma americano da parte di madre, presenterà lo spettacolo dal titolo Parole e Musica, nel quale cui rivela l’anima più introspettiva del proprio repertorio, in una sorta di dialogo con il pubblico. Finardi è stato probabilmente assieme a Edoardo Bennato e Ivan Graziani il miglior rocker italiano degli anni Settanta, grazie a dischi epocali come Non gettare alcun oggetto dal finestrino (1975), Sugo (1976), Diesel (1977), Blitz (1978) e Roccando Rollando (1979). Negli anni Ottanta, ha dispensato perle quali Dal Blu (1983), Dolce Italia (1986) e il capolavoro Il vento di Elora (1989), con una flessione nella decade successiva caratterizzata però dallo splendido Acustica (1993) e da un disco più che buono come Occhi (1996).
Gli anni zero hanno convinto Finardi a intraprendere solo i progetti che aveva a cuore ed ecco un gioiello dietro l’altro: O
Fado (2001) con Marco Poeta e Francesco Di Giacomo, Il silenzio e lo spirito (registrato a Roncegno nel 2003), Anima
Blues (2005) e Il cantante al microfono (2008), dedicato alle canzoni del russo Vladimir Vysotsky. Nel 2014 il ritorno in grande stile del cantautore con Fibrillante (2014) prodotto da Max Casacci dei Subsonica.
Eugenio Finardi, in che formazione si presenta per questa doppia data regionale?
«Parole e Musica è una forma di spettacolo che porto in giro da un paio d’anni nei teatri, nei chiostri e anche in alcune chiese, parallelamente alla band elettrica di Fibrillante. Le forme sono più acustiche e sono accompagnato da Giovanni Maggiore (chitarra elettrica), Paolo Gambino (pianoforte) e Federica Finardi (violoncello): questo tipo di allestimento mi dà la possibilità di parlare di più con il pubblico e spiegare la genesi di alcune mie canzoni, cosa che la gente mostra di gradire. Con oltre quarant’anni di carriera sulle spalle sono tante le cose da raccontare e condividere: amo quando ai miei concerti si crea un ambiente caldo e rilassato. Sono felice di tornare a suonare nella vostra regione, dato che sono figlio di un alpino, mio nonno era tedesco e la montagna fa parte insomma del mio Dna».
A quali suoi dischi è più legato e qual è stato il momento più critico per la sua carriera?
«Negli anni Settanta citerei Sugo e Diesel, che per la loro vicinanza mi sembrano quasi un unico disco, mentre nella decade successiva ho amato molto realizzare Dolce Italia e Il vento di Elora. Sono molto legato ad Acustica, anche se gli anni Novanta sono stati indubbiamente i più bui culminati con la realizzazione di Accadueo, il disco che amo di meno. C’è un detto secondo cui la vita di un’artista si articola in tre fasi: giovane promessa, solito stronzo e vecchio maestro. Sicuramente la seconda fase ha caratterizzato i miei anni Novanta. Poi è venuta la decisione di dedicarmi solo ai progetti che mi stavano a cuore e tra questi citerei Anima Blues e Il cantante al microfono, che mi hanno dato grandi soddisfazioni. L’incontro con Max Casacci mi ha invece fatto tornare la voglia di tornare alla mia anima più rock, confluita nella realizzazione di Fibrillante».
Per il concerto di Pergine informazioni: www.teatrodipergine.it, 0461511332. Per la data al Teatro Cristallo di Bolzano: www.teatrocristallo.it oppure 0471 202016