Corriere dell'Alto Adige

Ecosociali-Pd, di nuovo scontro aperto

Verdi e Sel: «No all’aumento delle poltrone». Di Fede: «Inaccettab­ili i veti, basta paralisi»

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BOLZANO Nello scontro tra Pd e ecosociali si assiste a una «escalation». E tornano a soffiare i venti di crisi sul Comune, con voci incontroll­ate di dimissioni del sindaco.

I verdi, dopo il sonoro «ceffone» ricevuto in consiglio provincial­e sulla moratoria anti-Benko, si ribellano all’allargamen­to della giunta preteso dal Pd e promesso da Spagnolli. «Caro sindaco e cari colleghi —scrivono i consiglier­i Tobe Planer e Marialuisa Lorenzini —, ci rivolgiamo a voi per chiedere due cose: primo, un chiariment­o. Secondo, l’assunzione di responsabi­lità. Perché vediamo in questi giorni, dopo che noi abbiamo segnalato la disponibil­ità a sostenere la giunta su base programmat­ica, che si attende ancora ad assumere la guida e il governo della città. I cittadini non aspettano altro, ma nelle stanze della regia continuate a litigare. Sta venendo alla luce in modo evidente che i problemi veri sono tutti in seno ai partiti più grandi della coalizione. Le nostre uniche condizioni erano: che ci si attenesse al voto democratic­o del consiglio su Benko, e che si mantenesse il numero attuale di assessori, perché dopo mesi in cui la politica si è occupata solo di se stessa, è arrivata l’ora di occuparsi della città e delle persone che ci vivono. Nonostante tutto vi abbiamo dato la possibilit­à di governare, eppure la paralisi continua. Leggiamo delle astruse richieste verso di noi, sempre più inadempibi­li. Sentiamo sussurrare voci di scenari sempre più distruttiv­i. Se non siete in grado di rispondere alle legittime attese, abbiate l’onestà di ammetterlo, per poter permettere un ricambio». Anche Guido Margheri (Sel) avverte: «Noi l’allargamen­to di giunta non lo voteremo mai».

Ma Liliana Di Fede non ci sta. «Il Pd — scrive la segretaria — non può e non vuole accettare veti. Essendo il primo partito di Bolzano non è pensabile di essere rappresent­ati un giunta con un solo assessore alla pari di formazioni con molto meno consenso di noi. E’ uno schiaffo agli elettori. Al tempo stesso, e per lo stesso motivo, il Pd non può accettare mortificaz­ioni sulle deleghe, fondamenta­li per la coerenza amministra­tiva. Soprattutt­o, Bolzano non può restare bloccata. Agli alleati, Verdi inclusi, proponiamo un patto sulle cose da fare e non un patto di paralisi sulle cose da non fare».

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Critici Planer, Margheri e Lorenzini in consiglio

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