Corriere dell'Alto Adige

Il totosindac­o Una sfida a tre

Gallo: «Qualcosa condiziona la politica cittadina». Tommasini: «Gigi ha mostrato coraggio»

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BOLZANO Ecosociali e democratic­i si rimbalzano la colpa. La tensione accumulata negli ultimi mesi è stata tanta e ora, anche i più misurati, usano toni forti. La giunta Spagnolli ter è iniziata male e finita peggio.

«È un putsch eversivo, la decisione di riaprire la conferenza dei servizi è di una gravità inaudita» tuona Rudi Benedikter di Projekt Bozen. «Da due anni a questa parte qualcosa condiziona la politica cittadina, oggi ne abbiamo avuto l’ennesima riprova» aggiunge Luigi Gallo che più di tutti ha provato a ricucire lo strappo tra sindaco e verdi. Parole analoghe le usa la neoconsigl­iera Maria Laura Lorenzini: «C’è un entità esterna che domina la politica cittadina» sospira. «Spagnolli ha fatto ciò che due mesi fa fece Anna Pitarelli. All’ennesima potenza» dice Guido Margheri allargando le braccia.

Ma non è solo alla sinistra che il gesto di Spagnolli da fastidio, la decisione di Spagnolli è stata un fulmine a ciel sereno anche per il Pd. «In giunta — racconta Mauro Randi — Spagnolli e Ladinser ci hanno comunicato le dimissioni. Prendiamo atto che prima di lasciare il sindaco ha fatto ripartire l’iter per un progetto già bocciato dal consiglio comunale». Deluso anche il capogruppo Silvano Baratta: «Il gesto di Spagnolli è inqualific­abile. Fino all’ultimo momento non ha detto niente a nessuno: possibile che io debba scoprirlo da facebook?». Tra i furiosi c’è anche Silvia Hofer della Svp che si definisce «disgustata per l’uscita di scena del primo cittadino».

Ma Spagnolli ha anche i suoi sostenitor­i, a cominciare dal vicepresid­ente della giunta Christian Tommasini. «Lo capisco, di fronte ad una situazione logorante ha preso una decisione coraggiosa». Dello stesso avviso Elena Artioli: «Abbiamo provato a sostenerlo ma non era più possibile. Spagnolli ha fatto la scelta migliore, ha tutto il mio appoggio. La colpa di questa rottura è tutta dei verdi e della sinistra che hanno detto no a qualunque cosa». Convinto che le dimissioni siano il passo giusto anche il consiglier­e Pd Sandro Repetto. «A questo punto — dice — credo che si dovrebbe dimettere anche Randi. Non ha senso andare avanti con una giunta monca, meglio il commissari­o. A costo di dover essere io a presentare la mozione di sfiducia».

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Deluso Silvano Baratta legge la lettera di Spagnolli

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