Cibo e sostenibilità, all’Eurac si riflette sul futuro
Oggi il convegno con Vandana Shiva. Interviene il presidente di Slowfood, Pascale
organizzatori, la Cooperazione allo sviluppo della Provincia di Bolzano, Oew, Botteghe del mondo, Politis, Oxfam e i partner del progetto «Mahlzeit — coltiviamo la vita».
«Quest’anno — spiegano gli organizzatori — tutto ruota intorno al tema del cibo: a Milano nell’ambito dell’Expo 2015 e in Alto Adige, con il progetto «Mahlzeit—Coltiviamo la vita» numerose organizzazioni locali hanno voluto riflettere su questo tema, ragionando di alternative sostenibili e nuove vie». Previsti workshops e tavole rotonde con esperti provenienti da vari paesi: la mattinata sarà dedicata agli studenti, nel pomeriggio alle organizzazioni e ai cittadini interessati. La sera sarà la volta della conferenza, che avrà come filo conduttore il tema della sicurezza e della sovranità alimentare, come possiamo rimettere in equilibrio il nostro mondo nei diversi ambiti come la formazione, l’agricoltura, la società civile, l’informazione e la sensibilizzazione. Tra gli ospiti della giornata Gaetano Pascale, presidente di Slow Food Italia. «Una delle questioni è la responsabilità del singolo rispetto al tema del cibo. I punti di vista sono tre: del produttore, del consumatore e del cittadino. Bisogna presupporre un impegno di ciascuno come l’adozione di comportamenti consapevoli. Nel mondo ci sono più di 800 milioni di persone malnutrite — spiega Pascale — i cambiamenti dei modelli di produzione non si realizzano se le persone a cui affidiamo questo compito non sono informate e formate a dovere. Dal punto di vista dei produttori ci sono tanti piccoli soggetti virtuosi ma molti altri lo sono decisamente meno. Tutto questo discorso incrocia anche la grande industria, dove però contano tanto anche le scelte dei cittadini». Pascale ricorda inoltre una del- le ultime battaglie di Slow Food contro il diktat dell’Ue di autorizzare la produzione di formaggi con il latte in polvere: «Le regole del gioco sono sbilanciate verso una produzione industriale che punta ad aumentare la competizione ma non a creare benessere. Noi ci opponiamo, e vorremmo regole più rigide».
Cosa dovrebbe fare quindi concretamente un buon consumatore? «Chiedersi: quando faccio la spesa cosa finanzio? Chi è il venditore dei prodotti che acquisto? Bisogna approfondire, guardare bene le etichette. Inoltre, bisogna sempre privilegiare la filiera corta: in questo modo conosco chi produce e so se posso fidarmi o meno» conclude Pascale.