Corriere dell'Alto Adige

Il vescovo Bettazzi lunedì a Bolzano discuterà di migranti

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BOLZANO Terzo incontro del miniciclo dedicato alla mostra Weltethos allestita fino alla fine di settembre nel Foyer del Comune di Bolzano. Lunedì alle 20,30 terrà il secondo incontro in Sala di Rappresent­anza il noto vescovo emerito di Pax Christi, Luigi Bettazzi, ultimo erede del Concilio Vaticano II e uno dei personaggi più famosi nell’ambito della Chiesa impegnata nella pace, nel dialogo (soprattutt­o con i lontani) e nella difesa dei diritti umani. Bettazzi affronterà il tema del migranti, partendo da una opzione biblica, ossia dall’immagine di un Dio migrante, che accompagna il viaggio dei popoli alla ricerca di una terra promessa. È il Dio della Bibbia che conduce il popolo ebraico attraverso mille pericoli nella terra che Lui gli ha indicato. Si può parlare di una «stranierit­udine di Dio» che è una delle caratteris­tiche del volto plurale di Dio. La stranierit­udine. Il racconto biblico, incentrato intorno alla categoria dello straniero, istituisce, con questa categoria, un nuovo modo di pensare, un nuovo pensiero, una nuova conoscenza, una metanoia — il passaggio da un pensare ad un altro pensare — che mai come oggi è così necessario per superare la crisi in atto. Lo straniero è parte essenziale del racconto di fondazione dello stato di Israele. In questo consiste l’unicità della bibbia. Lo specifico del racconto biblico non è da individuar­e nel fatto che esso parli di ospitare gli stranieri - affermazio­ne questa quasi universale che si ritrova, come si è detto, in tutte le culture - ma nel fatto che esso collochi lo straniero al centro del suo racconto fondatore.

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