Piedicastello, confronto in commissione
Piano commerciale al vaglio di Palazzo Thun: tempi stretti per il via libera
TRENTO Il dibattito, ormai, si trascina da anni. E ha cambiato prospettiva così tante volte che molti passaggi si fanno persino fatica a ricordare. Sui cinque ettari già pianificati dell’area ex industriale dell’Italcementi (sette ettari e mezzo se si aggiungono anche i terreni oggi occupati dalla Motorizzazione civile) negli ultimi dieci anni si sono tracciate ipotesi e prospettive, pianificazioni e proposte. Ma, alla fine, ancora nulla è stato realmente deciso.
Negli anni, con l’area che ha cambiato progressivamente volto e proprietà (la fabbrica è stata demolita, fatta eccezione per le due ciminiere), si sono susseguite idee di ogni tipo: dalla costruzione di un grande auditorium fino alla realizzazione della cittadella della Cooperazione, dalla formazione di un polo scolastico tecnico (con il trasferimento degli istituti di via Barbacovi) fino alla previsione di un polo fieristico temporaneo e «leggero». Senza contare gli annunci, periodici, di concorsi di idee o di progettazione. O le prospettive arrivate dal mondo politico, come l’idea di una sorta di quartiere culturale e artistico evocata dall’ex sindaco di Trento Alberto Pacher o il trasferimento nella zona dell’istituto d’arte invocato a più riprese dall’ex presidente della circoscrizione Centro storicoPiedicastello Melchiore Redolfi. Sta di fatto che ora, tramontata anche l’ipotesi del polo scolastico, l’area a sud dell’antico abitato di Piedicastello rimane senza una destinazione.
Un indirizzo arriva però dal piano di urbanistica commerciale, in queste settimane al vaglio della commissione urbanistica di Palazzo Thun (il provvedimento è stato analizzato anche ieri sera e dovrà essere approvato in aula in prima adozione entro la fine di dicembre).