«Faremo la legge elettorale»
La promessa di Rossi e Kompatscher. Giovanelli: «Presto ci dimetteremo tutti»
Kompatscher e Rossi promettono che entro la primavera sarà approvata una nuova legge elettorale per garantire la governabilità a Bolzano. Intanto in Municipio si aspetta il commissario. Giovanelli: «Presto ci dimetteremo tutti».
BOLZANO Così come il sindaco Spagnolli esternava sulle trattative estive usando la piattaforma di Facebook, sullo stesso social network sono diverse ora le prese di posizione sulla crisi amministrativa del capoluogo.
Ieri è apparsa una caustica presa di posizione dell’assessore Luigi Gallo (Rifondazione comunista) nei confronti del suo ex primo cittadino. Titolo eloquente: «E così ci hai “fregato”, caro Gigi Spagnolli. Complimenti».
Il ragionamento di Gallo parte da quanto succedeva alcune settimane fa: «Mentre noi cercavamo per tutta l’estate di tenere in piedi uno straccio di giunta che potesse fare un bilancio di previsione 2016 che non fosse lacrime e sangue (tipo non tagliare i servizi sociali o cosucce del genere), che riuscisse ad affrontare con misure concrete il diffondersi di conflitti sociali fomentati da gruppi neofascisti nei quartieri, e che cercasse di chiedere con dignità alla Provincia di mantenere le sue promesse di investimento sulla città a partire da quei finanziamenti che ci hanno scippato; mentre noi ci impegnavamo in una discussione devastante ma sincera e di contenuto con tutta le persone della nostra area ecosociale, difendendo un’idea di governo democratico; mentre noi volevamo evitare che Bolzano finisse come Laives con una maggioranza Svp-Lega... Mentre noi — si ferma Gallo — tu insieme alla Provincia e ai tuoi collaboratori di fiducia preparavi il ritorno di B. ( facile pensare a un riferimento a Benko e al progetto Kaufhaus, visto che è citato anche più avanti ndr). Penso tutto legittimo, per carità. Sei stato proprio bravo e noi vittime della nostra “hybris”, l’idea che potessimo farcela con la forza delle nostre idee a cambiare il destino scritto dagli dei nelle stelle, o più prosaicamente, scritto dalla Provincia nell’articolo 55 quinquies. Hanno ragione i nostri critici a prenderci in giro — prosegue Gallo — abbiamo perso ma non mi pento di quello che ho fatto, ho agito in buona fede». Poi quasi un addio-augurio: «Che la vita ti sia felice sindaco. La mia percezione è che hai semplicemente distrutto 10 anni di lavoro comune e che, cosa ben peggiore, hai lasciato in una situazione molto brutta la città». Chiusura con aggiunta di «auguri di buona vita anche al tuo partito quello che non ti ha mai amato e che tu non hai mai amato e che pur di liberarsi di noi ha preferito distruggere tutto, prima e dopo le elezioni , senza nemmeno assumersene la responsabilità. Loro, i progressisti del 21° secolo con i centri commerciali come faro politico-ideale; noi e i verdi, i conservatori da abbattere insieme agli alberi», conclude Gallo, facendo capire come in futuro forse il dialogo col Pd sarà tutt’altro che facile.
Il primo commento al post arriva da Maria Teresa Fortini (Cinque Stelle): «Luigi scusa ma ti hanno usato per 10 anni e non te ne sei mai accorto? Fattelo spiegare da Margheri (Sel ndr) cosa servono i partiti monopersona duri e puri. Ancora ci provi con “la paura della destra”?».
Poi altri commenti abbastanza duri. Maximilian Benedikter dice che «questo è la conseguenza di giocare una partita sempre in difesa». Christian Schatzer, della segreteria Pd, difende il partito: «Luigi, con tutto il rispetto, non cadermi su possibili analisi del Pd. Spagnolli, come tutti gli amministratori, ha tutto il supporto e l’appoggio del proprio partito, senza se e senza ma. Ha preso atto che, a fine settembre, non c’è ancora una maggioranza affidabile in grado di portare avanti un progetto appropriato per Bolzano. Chapeau a Spagnolli». Laconica l’analisi di Oscar Ferrari: «Red, guarda che a Laives non è che ci sia l’apocalisse». Più dura la lettura di Federico Vesentini: «Alle prossime elezioni non vincerà nessuno perché quasi tutti i bolzanini, non andranno neanche a votare. Lascia perdere la deriva fascista, che non esiste se non nelle vostre paure, e Laives che sta tutto sommato lavorando e non ha lasciato la città abbandonata a se stressa per 4 mesi ad assistere ad una commedia».
Il ruolo democratico La difesa di Schatzer «Il partito ha sempre dato tutto il supporto senza se e senza ma»