ADESSO BASTA CON I GIOCHINI
Sul ponte sventola bandiera bianca. Spagnolli si è arreso dopo una resistenza tanto strenua quanto inutile. Paga giustamente il conto per una politica che negli ultimi mesi ha dato il peggio di sé, mettendo in scena uno spettacolo indigeribile. Rendiamogli l’onore delle armi, ma ora voltiamo pagina. La città è stremata e ha bisogno di un segnale positivo, di un’inversione di tendenza che le dia un governo stabile, libero dai veti incrociati frutto di alleanze eterogenee e instabili. Non sarà facile.
Dobbiamo cambiare il regista, ma temo che purtroppo rimarranno sulla scena molti dei protagonisti di una vicenda che ha portato il capoluogo all’attuale stallo. Tra di loro non uno che ora faccia autocritica. I Verdi per primi, i quali con l’uscita di scena del sindaco completano caparbiamente il loro disastro: dopo aver sfasciato la coalizione di governo, sono rimasti pure beffati dall’ultima mossa di Spagnolli, quel via libera alla conferenza dei servizi sul megastore Benko che credevano di aver stoppato definitivamente. La linea Foppa si è dimostrata totalmente fallimentare: ora c’è poco da strillare contro le presunte ingerenze del presidente Kompatscher: i Verdi sono corresponsabili nello sfacelo in cui è piombato il municipio.
Un’altra buona fetta di colpe va attribuita al Pd: dopo aver perso la guida di Laives, non riesce addirittura a governare Bolzano. Alla segretaria Di Fede rimangono soltanto le (magre) consolazioni meranesi. Per favore, adesso ai bolzanini si risparmino altre penose messe in scena, come quella di una giunta acefala, asserragliata in municipio a fare non si sa bene cosa. Tutti prendano atto del fallimento: vadano cortesemente a casa e lascino spazio al commissario. Che si dia subito inizio alla campagna elettorale (ma ne siamo mai usciti?) e possibilmente si voti la prima domenica di maggio. Basta con i giochini: chi ha delle idee ora è pregato di metterle sul tavolo. Cominciamo a ragionare sui programmi e su nomi nuovi. È giunta l’ora che la vecchia guardia faccia un passo indietro. In Comune c’è bisogno di aria nuova, di una figura che sappia dare slancio a una città in balia di un disorientamento pericoloso. La posta in gioco è alta: corriamo il rischio che tra i cittadini prevalgano la sfiducia verso la politica, il populismo e il voto di protesta nelle sue diverse articolazioni. Gli italiani, si sa, a volte sanno essere lucidamente folli: non molti anni fa fecero entrare in Parlamento una certa Ilona Staller, in arte Cicciolina. Sul ponte sventola bandiera bianca. Ammainiamola, è giunto il momento di lavorare.