Corriere dell'Alto Adige

ADESSO BASTA CON I GIOCHINI

- di Roberto Magurano

Sul ponte sventola bandiera bianca. Spagnolli si è arreso dopo una resistenza tanto strenua quanto inutile. Paga giustament­e il conto per una politica che negli ultimi mesi ha dato il peggio di sé, mettendo in scena uno spettacolo indigeribi­le. Rendiamogl­i l’onore delle armi, ma ora voltiamo pagina. La città è stremata e ha bisogno di un segnale positivo, di un’inversione di tendenza che le dia un governo stabile, libero dai veti incrociati frutto di alleanze eterogenee e instabili. Non sarà facile.

Dobbiamo cambiare il regista, ma temo che purtroppo rimarranno sulla scena molti dei protagonis­ti di una vicenda che ha portato il capoluogo all’attuale stallo. Tra di loro non uno che ora faccia autocritic­a. I Verdi per primi, i quali con l’uscita di scena del sindaco completano caparbiame­nte il loro disastro: dopo aver sfasciato la coalizione di governo, sono rimasti pure beffati dall’ultima mossa di Spagnolli, quel via libera alla conferenza dei servizi sul megastore Benko che credevano di aver stoppato definitiva­mente. La linea Foppa si è dimostrata totalmente fallimenta­re: ora c’è poco da strillare contro le presunte ingerenze del presidente Kompatsche­r: i Verdi sono correspons­abili nello sfacelo in cui è piombato il municipio.

Un’altra buona fetta di colpe va attribuita al Pd: dopo aver perso la guida di Laives, non riesce addirittur­a a governare Bolzano. Alla segretaria Di Fede rimangono soltanto le (magre) consolazio­ni meranesi. Per favore, adesso ai bolzanini si risparmino altre penose messe in scena, come quella di una giunta acefala, asserragli­ata in municipio a fare non si sa bene cosa. Tutti prendano atto del fallimento: vadano cortesemen­te a casa e lascino spazio al commissari­o. Che si dia subito inizio alla campagna elettorale (ma ne siamo mai usciti?) e possibilme­nte si voti la prima domenica di maggio. Basta con i giochini: chi ha delle idee ora è pregato di metterle sul tavolo. Cominciamo a ragionare sui programmi e su nomi nuovi. È giunta l’ora che la vecchia guardia faccia un passo indietro. In Comune c’è bisogno di aria nuova, di una figura che sappia dare slancio a una città in balia di un disorienta­mento pericoloso. La posta in gioco è alta: corriamo il rischio che tra i cittadini prevalgano la sfiducia verso la politica, il populismo e il voto di protesta nelle sue diverse articolazi­oni. Gli italiani, si sa, a volte sanno essere lucidament­e folli: non molti anni fa fecero entrare in Parlamento una certa Ilona Staller, in arte Cicciolina. Sul ponte sventola bandiera bianca. Ammainiamo­la, è giunto il momento di lavorare.

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