Spagnolli: «Non volevo un governicchio»
Il sindaco uscente a ruota libera: «Adesso mi sto cercando un lavoro»
BOLZANO Da primo cittadino a cittadino comune. Luigi Spagnolli si racconta a ruota libera in sala di rappresentanza del Municipio in occasione del festival dell’Alto Adige. Un appuntamento previsto da tempo ma che, a due giorni dalle dimissioni, ha avuto un significato particolare.
«Adesso sto cercando un lavoro ma la cosa non mi spaventa perchè ho un bel curriculum. L’essere stato sindaco per 10 anni di sicuro non mi aiuterà» esordisce Spagnolli che motiva così le sue dimissioni. «Vent’anni fa c’erano 9 partiti in consiglio, oggi sono 18. Questo significa perdere un sacco di tempo di tempo e di energie per tenere in considerazione le esigenze di tutti. Ci ho provato per quattro mesi rispettando il mandato che mi hanno dato migliaia di elettori. Poi ho visto che era impossibile e ho lasciato. Non volevo governicchiare, la lettera di dimissioni era pronta da giugno».
Il bilancio dei suoi dieci è senz’altro positivo ma Spagnolli assicura che potendo tornare indietro farebbe altre scelte. «Credo di aver dato uno contributo al superamento di certe tensioni etniche e, probabilmente, sono stato il sindaco di tutti, italiani e tedeschi. In tutti questi anni — riflette — ho tolto tempo alla mia famiglia e credo che avrei potuto essere utile alla comunità anche non facendo il sindaco. Sono contento di questa esperienza ma se potessi tornare indietro nel tempo non mi candiderei più, sono troppe le cose che ho dovuto fare controvoglia».
Sul progetto Benko, Spagnolli si prende tutta la responsabilità della decisione di far ripartire la conferenza dei servizi. «Di Benko si è sempre parlato a sproposito. Il progetto non è di Benko, stiamo parlando — dice — del piano di riqualificazione urbanistica di via Alto Adige. La proposta iniziale è stata rivista e poi si andrà in gara. É un’operazione pulitissima, chi la contesta non lo fa nel merito ma per partito preso. Come se da una parte ci fossero i puri e i buoni e dall’altra tutti i mascalzoni. Non so — ammette — se andrà avanti, di certo ci sarà molto lavoro su giudici e avvocati».
Inevitabile un riferimento all’inchiesta sul Twenty in cui Spagnolli figura tra gli indagati. «Io non ho mai rubato nulla o commesso reati ma come sindaco sono osservato speciale. E dunque se la Procura ritiene di dover approfondire è giusto che lo faccia».