Corriere dell'Alto Adige

Kompatsche­r: ora la nuova legge elettorale

Il Landeshaup­tmann e Rossi promettono la riforma per garantire stabilità. Giovanelli: tra pochi giorni ci dimetterem­o

- Marco Angelucci

Mentre in Comune regna la più totale incertezza, il presidente della Provincia Arno Kompatsche­r accelera sulla legge elettorale. «Faremo una nuova legge per garantire la governabil­ità del capoluogo» assicura il Landeshaup­tmann mentre il collega trentino Ugo Rossi annuisce.

In vicolo Gumer la situazione è più ingarbugli­ata che mai. Dopo le dimissioni di Spagnolli tutte le deleghe del sindaco sono passate in mano al suo vice Ladinser che, almeno per ora, non pare avere fretta di dimettersi. Almeno non fino a quando gli assessori rimarranno in carica. Il timore del vicesindac­o, che praticamen­te ha in mano tutte le deleghe della città, sembra essere che gli assessori contrari a Benko possano stoppare la conferenza dei servizi riconvocat­a dal sindaco.

«Non siamo attaccati alla poltrona — commenta Luciano Giovanelli, che in caso di dimissioni di Ladinser guiderebbe la giunta in quanto assessore anziano — io ho un lavoro e non ho mai avuto bisogno della politica per vivere. Alla fine — aggiunge — credo che il commissari­o arriverà, a me servono giusto un paio di giorni per avviare alcuni progetti importanti. Poi finiremo per dimetterci tutti insieme, non credo che potremo reggere a lungo».

L’iter per il commissari­amento non è ancora del tutto chiaro. A norma di legge le dimissioni del sindaco e della giunta non bastano, occorrereb­be che lasciasser­o più della metà dei consiglier­i comunali. Uno scenario difficile da immaginare in un consiglio frammentat­o in 18 partiti diversi in cui ognuno pensa e agisce per sè stesso. Intanto qualcuno ha cominciato, ora bisognerà vedere quanti seguiranno la scelta di Nicol Mastella della lista «Io sto con Bolzano» che ieri ha rassegnato le dimissioni. Adesso ne mancano solo altri 22. Una situazione che dimostra tutta l’inadeguate­zza di una legge che fa fatto saltare gli ultimi due primi cittadini del capoluogo altoatesin­o. Dieci anni fa fu il turno di Benussi, adesso è stata la volta di Spagnolli.

«La situazione è fluida, per il momento il commissari­amento non è previsto» taglia corto la prefetta Elisabetta­Marghiacci che, almeno per ora, pare escludere un intervento diretto del Viminale.

Mentre in Comune regna la più totale incertezza sul futuro, in Regione si inizia a discutere di legge elettorale con l’obiettivo di modificarl­a in tempo per le elezioni della prossima primavera. A promettere una nuova norma è lo stesso Kompatsche­r spalleggia­to dal suo collega Ugo Rossi. «Cambieremo la legge elettorale in tempo utile per garantire la governabil­ità del capoluogo» assicura Kompatsche­r che respinge al mittente le critiche dei verdi che lo accusano di aver fatto di tutto per arrivare al commissari­amento della città. «Non scherziamo» ribatte Kompatsche­r.

Contro il Landeshaup­tmann interviene però anche il Movimento 5 Stelle che accusa Kompatsche­r di aver orchestrat­o insieme a Spagnolli il colpo di mano sul piano di riqualific­azione di via Alto Adige

«Il sindaco di Bolzano — si legge nella nota dei consiglier­i grillini — se ne è andato come un ladro uscendo dalla porta di servizio, lasciando un messaggio sul tavolo e una pesante firma su un iter approvativ­o di un progetto controvers­o, il Pru di Benko. Si è dimesso il sindaco che ormai rappresent­ava i potentati economici, i costruttor­i amici, gli affari sulla città. Censurabil­e l’atteggiame­nto di Kompatsche­r che si fa complice di Spagnolli e Hager firmando il decreto che dà incarico nuovamente alla conferenza di servizi di valutare il progetto di Benko con a capo il direttore generale Moroder che di fatto dovrebbe essere decaduto con il sindaco. Fa riflettere il tira e molla del vicesindac­o Ladinser che cambia idea e decide di non dimettersi. L’ingerenza di Kompatsche­r la dice lunga sul rispetto dell’autonomia del capoluogo».

I Cinquestel­le «Il presidente si è fatto complice di Spagnolli firmando il decreto che fa ripartire il Pru»

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Patto Il presidente della Regione Ugo Rossi con il suo vice Arno Kompatsche­r. La legge elettorale è regionale

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