Kompatscher: ora la nuova legge elettorale
Il Landeshauptmann e Rossi promettono la riforma per garantire stabilità. Giovanelli: tra pochi giorni ci dimetteremo
Mentre in Comune regna la più totale incertezza, il presidente della Provincia Arno Kompatscher accelera sulla legge elettorale. «Faremo una nuova legge per garantire la governabilità del capoluogo» assicura il Landeshauptmann mentre il collega trentino Ugo Rossi annuisce.
In vicolo Gumer la situazione è più ingarbugliata che mai. Dopo le dimissioni di Spagnolli tutte le deleghe del sindaco sono passate in mano al suo vice Ladinser che, almeno per ora, non pare avere fretta di dimettersi. Almeno non fino a quando gli assessori rimarranno in carica. Il timore del vicesindaco, che praticamente ha in mano tutte le deleghe della città, sembra essere che gli assessori contrari a Benko possano stoppare la conferenza dei servizi riconvocata dal sindaco.
«Non siamo attaccati alla poltrona — commenta Luciano Giovanelli, che in caso di dimissioni di Ladinser guiderebbe la giunta in quanto assessore anziano — io ho un lavoro e non ho mai avuto bisogno della politica per vivere. Alla fine — aggiunge — credo che il commissario arriverà, a me servono giusto un paio di giorni per avviare alcuni progetti importanti. Poi finiremo per dimetterci tutti insieme, non credo che potremo reggere a lungo».
L’iter per il commissariamento non è ancora del tutto chiaro. A norma di legge le dimissioni del sindaco e della giunta non bastano, occorrerebbe che lasciassero più della metà dei consiglieri comunali. Uno scenario difficile da immaginare in un consiglio frammentato in 18 partiti diversi in cui ognuno pensa e agisce per sè stesso. Intanto qualcuno ha cominciato, ora bisognerà vedere quanti seguiranno la scelta di Nicol Mastella della lista «Io sto con Bolzano» che ieri ha rassegnato le dimissioni. Adesso ne mancano solo altri 22. Una situazione che dimostra tutta l’inadeguatezza di una legge che fa fatto saltare gli ultimi due primi cittadini del capoluogo altoatesino. Dieci anni fa fu il turno di Benussi, adesso è stata la volta di Spagnolli.
«La situazione è fluida, per il momento il commissariamento non è previsto» taglia corto la prefetta ElisabettaMarghiacci che, almeno per ora, pare escludere un intervento diretto del Viminale.
Mentre in Comune regna la più totale incertezza sul futuro, in Regione si inizia a discutere di legge elettorale con l’obiettivo di modificarla in tempo per le elezioni della prossima primavera. A promettere una nuova norma è lo stesso Kompatscher spalleggiato dal suo collega Ugo Rossi. «Cambieremo la legge elettorale in tempo utile per garantire la governabilità del capoluogo» assicura Kompatscher che respinge al mittente le critiche dei verdi che lo accusano di aver fatto di tutto per arrivare al commissariamento della città. «Non scherziamo» ribatte Kompatscher.
Contro il Landeshauptmann interviene però anche il Movimento 5 Stelle che accusa Kompatscher di aver orchestrato insieme a Spagnolli il colpo di mano sul piano di riqualificazione di via Alto Adige
«Il sindaco di Bolzano — si legge nella nota dei consiglieri grillini — se ne è andato come un ladro uscendo dalla porta di servizio, lasciando un messaggio sul tavolo e una pesante firma su un iter approvativo di un progetto controverso, il Pru di Benko. Si è dimesso il sindaco che ormai rappresentava i potentati economici, i costruttori amici, gli affari sulla città. Censurabile l’atteggiamento di Kompatscher che si fa complice di Spagnolli e Hager firmando il decreto che dà incarico nuovamente alla conferenza di servizi di valutare il progetto di Benko con a capo il direttore generale Moroder che di fatto dovrebbe essere decaduto con il sindaco. Fa riflettere il tira e molla del vicesindaco Ladinser che cambia idea e decide di non dimettersi. L’ingerenza di Kompatscher la dice lunga sul rispetto dell’autonomia del capoluogo».
I Cinquestelle «Il presidente si è fatto complice di Spagnolli firmando il decreto che fa ripartire il Pru»