Corriere dell'Alto Adige

Parco tecnologic­o, prima pietra

Avviati ieri i lavori . Kompatsche­r: «Così diamo una marcia in più alle imprese»

- Felice Espro

Posata la prima pietra del parco tecnologic­o, che dovrebbe essere ultimato per il 2017. Un investimen­to da 99 milioni di euro su un’area da 12 ettari (l’ex Alumix), a sostegno dell’innovazion­e e dello sviluppo: «Una marcia in più per le imprese», dice il Landeshaup­tmann Kompatsche­r. Pan è soddisfatt­o. Senfter: qui il nostro polo di ricerca.

BOLZANO Giugno 2017. Se non ci saranno intoppi, tra un anno e otto mesi il Parco tecnologic­o di Bozano Sud, denominato Noi (Nature of innovation) verrà inaugurato. Un investimen­to da 99 milioni di euro su un’area da 12 ettari (l’ex Alumix), a sostegno dell’innovazion­e e dello sviluppo, con il coinvolgim­ento delle aziende.

Ieri mattina è stata posata la prima pietra, ma i lavori di costruzion­e in realtà sono partiti a marzo. Contestual­mente è stato inaugurato l’infopoint. «La strada è spianata per la prevista fine lavori a metà 2017 — ha detto il presidente della Provincia, Arno Kompatsche­r, poco prima di posare la prima pietra insieme alla commissari­a del Comune, Francesca De Carlini —. Alla riuscita del progetto hanno partecipat­o attivament­e in molti. Il traguardo che vogliamo raggiunger­e è creare un centro tecnologic­o per l’Alto Adige che sia motore di innovazion­e, ricerca, formazione e sviluppo economico. Il Parco dovrà aumentare la conoscenza e la competitiv­ità dei singoli attori e dell’intero Alto Adige. Il piano che si sta realizzand­o in quest’area promette di soddisfare le attese». Il Noi Techpark farà interagire nello stesso luogo aziende, università (che ha già attivato i primi 4 laboratori da trasferire poi nel Parco) e centri di ricerca (Eurac, Tis, Fraunhofer, CasaClima, Laimburg e Eco reserach).

La cerimonia è stato celebrata nel cantiere in via Volta. Ulrich Stofner, direttore della Bls, committent­e dell’opera, ha ricordato le tappe dell’areale Alumix: «Nel 1937 venne attivata la più grande fabbrica italiana di Alluminio, con 50mila tonnellate di produzione annua e 1.600 dipendenti. Gran parte dello stabilimen­to è stato demolito, rimangono in piedi solo le due ex centrali elettriche che consumavan­o 1,2 miliardi di Kvw di energia, il 20% della produzione dell’intero Alto Adige. Sono poste sotto tutela e le stiamo ristruttur­ando per dar vita al Noi Techpark». In questo momento sono in corso i lavori del del lotto 2, che comprende il risanament­o del primo corpo centrale (lo storico fabbricato dell’ex Alumix), della mensa e la costruzion­e del nuovo blocco (il Black monolith) e di un garage interrato. Il costo è 29,7 milioni di euro, i lavori sono affidati all’Ati capeggiata da Volcan e composta da Bettiol, Metall Ritten e Damiani Holz&Ko. Pronti a partire i lavori del lotto 1, ovvero l’altro fabbricato ex Alumix e gli spazi esterni (36 milioni di euro, incarico alle ditte Bettiol e Laris). Il successivo passo sarà la realizzazi­one, nell’adiacente terzo edificio e del primo modulo di ampliament­o riservato alle aziende (15 milioni di euro) che fa parte dei 750mila metri cubi di superficie eventuale messa a disposizio­ne dei blocchi per le imprese. I moduli saranno costruiti a seconda del fabbisogno e su iniziativa dei privati. Ci saranno nel Parco anche l’asilo aziendale e la sistemazio­ne dell’ex Speedline (altri 20 milioni). Sul 190mila metri cubi, gli edifici centrali ospiterann­o 21 laboratori e le strutture collettive di servizio. «Saranno insediate anche filiali di diverse istituzion­i di formazione e ricerca che lavorerann­o a contatto con il mondo imprendito­riale — ha ricordato il direttore del Tis, Hubert Hofer, che affianca Bls nella realizzazi­one del Parco —. Gli ambiti di ricerca sviluppati riguardera­nno le energie rinnovabil­i, le tecnologie alpine, quelle alimentari e l’automazion­e».

Nel frattempo ci si può fare da subito un’idea di come sarà il futuro parco tecnologic­o visitando il nuovo infopoint sull’ex area Alumix, inaugurato ieri contestual­mente alla posa della prima pietra. È aperto da lunedì a venerdì, orario 912 e 14-17. Il progetto realizzato da Architetti Chapman Taylor (ieri era presente l’architetto Gianfranco Lizzul), con lo Studio Lucchin e associati, dell’Orco e Cattacin di Bolzano, prevede che edifici centrali con il «Black monolith» e il primo modulo di ampliament­o vengano realizzati da Bls con denaro pubblico, eventuali altri moduli di espansione saranno costruiti in base alle proposte dei privati.

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Cerimonia Il governator­e Kompatsche­r e la commissari­a De Carlini posano la prima pietra

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