Corriere dell'Alto Adige

Religione, gli esoneri sono troppi Mancano risorse per le alternativ­e

Mancano risorse per organizzar­e altre attività, i bimbi restano in classe. Tarter: problema in via di soluzione

- Marco Angelucci

L’esonero dalla religione rischia di diventare un caso politico. In alcune scuole bolzanine ai bimbi che non frequentan­o l’ora di religione non vengono proposte attività alternativ­e. «Simili situazioni si possono verificare a inizio anno, il problema è in via di soluzione» assicura l’ispettore Tarter.

BOLZANO L’esonero dalla religione rischia di diventare un caso politico. In alcune scuole bolzanine infatti ai bambini che non frequentan­o l’ora di religione non vengono proposte attività alternativ­e. Ma siccome la sorveglian­za va garantita i ragazzi si mettono in un angolo della classe e non seguono la lezione. Un gruppo di genitori ha deciso ha posto il caso all’intendenza che, insieme alle scuole promette di trovare una soluzione. «Simili situazioni si possono verificare a inizio anno, il problema è in via di soluzione» assicura l’ispettore per l’educazione religiosa Sandro Tarter ricordando che «la legge concordata­ria del 1985 non si applica in Alto Adige» e dunque «le scuole non possono ottenere risorse supplement­ari per organizzar­e attività didattiche con i ragazzi che non frequentan­o l’ora di religione».

Il fenomeno dell’esonero dalla religione non è più legato esclusivam­ente poche a famiglie di solida tradizione laica. Ora che anche la scuola altoatesin­a è diventata multietnic­a nelle classi ci sono bambini di ogni credo religioso. E le famiglie che scelgono l’esonero sono sempre di più. Se dieci anni fa erano il 10% oggi siamo intorno al 15%, un dato inferiore alle altre Regioni del Nord ma superiore alla media nazionale visto che al sud il fenomeno è particolar­mente contenuto. In Alto Adige c’è una situazione a macchia di leopardo, in alcune classi tutti frequentan­o la religione, in altre invece diversi scelgono l’esonero.

In una scuola che sopravvive nonostante i tagli, il problema delle risorse è centrale. Con un organico bloccato da anni i dirigenti fanno sempre più fatica a trovare le risorse per seguire i bambini che non frequentan­o l’ora di educazione religiosa. Anche per questo l’intendenza ha pubblicato un opuscolo multilingu­e per spiegare che cosa viene fatto durante le ore di religione. «Non facciamo catechismo, la religione cattolica è una componente fondamenta­le della nostra società e viene studiata sotto il profilo antropolog­ico» chiarisce Tarter. «Se io abitassi in un Paese musulmano — aggiunge — sarei il primo a voler capire di più sulla religione e la cultura».

Se la campagna di sensibiliz­zazione darà i suoi frutti lo si vedrà con il tempo intanto le scuole sono alle prese con un problema pratico. Che fare con i bambini che vengono esonerati dall’educazione religiosa?

«In linea di massima — spiega Sabine Giunta, dirigente dell’istituto comprensiv­o Bolzano 1 — l’ora di religione viene messa all’inizio o alla fine delle lezioni in modo che i ragazzi possano entrare più tardi o uscire un’ora prima. Tuttavia questo non sempre è possibile per ragioni organizzat­ive. In alcuni casi siamo stati costretti a inserire l’ora di religione nel corso della mattina. Oltretutto — aggiunge — il quadro è in continua evoluzione, spesso le rinunce non arrivano al momento dell’iscrizione ma nel corso dell’anno scolastico».

Rispetto allo scorso anno poi è intervenut­a un’altra novità. Una sentenza della Corte Costituzio­nale infatti vieta alle scuole di offrire agli «esonerati» insegnamen­ti curricolar­i per evitare un ingiusto potenziame­nto delle competenze rispetto ai lori. ro compagni. Così alcune scuole si sono trovate in grossa difficoltà. L’unica soluzione per garantire la sorveglian­za dei ragazzi è tenerli in classe senza l’obbligo di partecipar­e alla lezione. Altrimenti i genitori possono venirsi a prendere i bambini e tenerseli fino alla fine dell’ora di religione. «Si tratta di una soluzione temporanea, stiamo pensando ad attività alternativ­e tra cui un corso di etica e filosofia visto che non è possibile fare materie curricula- Però — aggiunge ancora la dirigente Giunta — per tutto questo c’è bisogno di un po’ tempo. Siamo solo all’inizio dell’anno». Sulla stessa linea anche l’ispettore Tarter: «Spero che questa vicenda non alimenti polemiche di cui non c’è alcun bisogno visto che stiamo parlando di problemi di singoli che — promette — saranno presto risolti».

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Rinuncia Bambini all’ingresso di una scuola elementare: sempre di più scelgono l’esonero dalla religione

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